Cairo. Le polemiche non si fermano in Valbormida: dopo la questione della raccolta differenziata “porta a porta” e il grido d’allarme dei disagiati che – senza bidoni – non riescono a recuperare gli scarti, arriva il “no” all’accattonaggio del sindaco di Cairo attraverso un’ordinanza, scatenando la dura reazione dalla Confederazione Cobas di Cairo.
“L’ordinanza sta creando perplessità e notevoli dissapori tra i cittadini – esordiscono -. Non solo per un problema ideologico (chi aderisce al cristianesimo,ad esempio,non può accettare un’ordinanza contro l’accattonaggio), ma per il momento in cui tale ordinanza verrebbe emessa. il momento peggiore. Molti cittadini non arrivano a fine mese, l’occupazione è precaria e il problema, semmai, è di aumentare la solidarietà con chi arriva all’accattonaggio”.
“Ma soprattutto – proseguono i Cobas – lo scandalo e l’indignazione provocati dalle conseguenze della cosiddetta ‘raccolta porta a porta’, con diversi genitori senegalesi e anche italiani che non riescono a raccogliere più gli avanzi dei supermercati che finiscono subito nell’umido e non riescono più a dar da mangiare ai propri figli.
“Ecco è questa la situazione in cui si pone un’ordinanza che prevede sanzioni pecuniarie e sequestro delle elemosine per gli ‘accattoni’, termine oltretutto offensivo. Cresce l’indignazione in tutte le aree, a sinistra come in aree liberali, tra i cattolici come tra gli islamici”, concludono i Cobas.