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Tirreno Power, gaffe di Melgrati su Twitter: “I gruppi a carbone sono 4”. I lavoratori: “Si informi prima di parlare”

Melgrati su gruppi Tirreno Power

Vado Ligure. A quasi due mesi dal sequestro dei gruppi a carbone di Tirreno Power, con il conseguente spegnimento forzato, la centrale vadese continua ad essere al centro di numerose discussioni. Un tema ancora caldo, soprattutto per le conseguenze sugli equilibri sociali, in merito alle conseguenze sui lavoratori dell’azienda.

Non sono solamente i candidati delle cinque liste che correranno a Vado Ligure per la successione ad Attilio Caviglia ad occuparsi della questione. Mercoledì la Tirreno Power è stata al centro di un’interrogazione presentata da Marco Melgrati sulla delibera della giunta regionale che autorizzò il potenziamento dei gruppi a carbone e decise l’abbandono della riconversione dei gruppi a metano e sul “mancato” controllo dell’Arpal sulle emissioni.

Melgrati, all’indomani, ha riportato su Twitter l’articolo pubblicato sulle pagine di IVG. Ai followers del consigliere regionale, però, non è sfuggito un particolare, non di poco conto. Melgrati ha dichiarato di essere “a favore della riconversione a metano di almeno due dei quattro gruppi”.

Un lavoratore della centrale, il giorno seguente, ha risposto al tweet del politico alassino invitandolo ad “informarsi prima di dire le cose, perché i gruppi a carbone sono due e non quattro”.

Immediata la nuova precisazione di Melgrati: “Sono quattro, due sono fermi privi di autorizzazione perché fuori legge”. Altrettanto pronta la nuova risposta: “Peccato che ci lavoro dentro e ce ne sono solo due!”.

Pronta la giustificazione di Melgrati (“Io la sapevo diversa, gli atti parlano di quattro”), così come gli amari commenti dei lavoratori (“Mi fa piacere che gli atti dicono cose sbagliate!”, “Marco, si informi prima di parlare: un gruppo a gas più due a carbone”).

Non manca il sarcasmo: uno dei commentatori posta una foto della festa di compleanno di Melgrati, con il politico a torso nudo affiancato da due ballerine seminude. La didascalia: “Vogliamo ricordarlo così”.

Altro social network, Facebook, identica discussione. E critiche ancor più dirette per l’errata constatazione.

“Leggero e affrettato. Ottimo biglietto da visita per la sua campagna elettorale” è la risposta al post di Melgrati, rincarando poi la dose: “Parla perchè ha la lingua in bocca torni pure a vendere mobili”. E c’è anche, con una certa caduta di stile, chi non si risparmia un appellativo poco elegante: “Capra”.

In un contesto comprensibilmente difficile, con i lavoratori esasperati per la situazione nella quale si sono improvvisamente trovati, il messaggio rivolto ai politici è chiaro. In sintesi: se si vuole parlare della centrale e delle possibili soluzioni per farla ripartire, non si puo prescindere da un dovere: informarsi correttamente.