Economia

Tirreno Power, esplode la rabbia dei sindacati savonesi: “Forte manifestazione se non parteciperemo al tavolo ministeriale”

presidio tirreno power

Vado L. Altro colpo di scena nella vertenza su Tirreno Power. Dopo le conferme di ieri sulla convocazione del tavolo al Ministero per mercoledì 14 maggio, secondo indiscrezioni di questa mattina sembra che il vertice possa essere anticipato a martedì 13 maggio, quando l’azienda dovrebbe ufficializzare il nuovo piano industriale.

Al momento solo rumors, perché la confusione rimane, tuttavia rimane il dato che l’incontro romano sarà riservato a segreterie sindacali nazionali, azienda e Ministero, con l’esclusione dei sindacati savonesi e delle stesse organizzazioni sindacali locali, certe invece di far parte della delicata trattativa per le ripercussioni sulla centrale di Vado Ligure con oltre 750 posti di lavoro a rischio.

E tra i sindacati savonesi esplode la rabbia per la mancata convocazione, che appare ormai certa, proprio in un momento così delicato dove rimane alta la preoccupazione dei lavoratori diretti e dell’indotto. “Siamo a dir poco arrabbiati in quanto non è accettabile che le organizzazioni sindacali di categoria locali non prendano parte ad un incontro così decisivo per il futuro produttivo del sito vadese. Nel corso dell’assemblea dei lavoratori convocata alla Valle di Vado lunedì 12 maggio parleremo chiaramente della situazione e vedremo quali iniziative intraprendere” afferma Tino Amatiello, segretario provinciale della Filctem-Cgil. “E’ da tempo che attendiamo questo incontro e ora non siamo neppure convocati…”.

Pronta, quindi, una forte iniziativa di protesta, almeno stando alle ultime affermazioni. E la polemica sindacale è certamente destinata a lasciare strascichi in quadro giù complicato, tra ricorsi e aspetti giudiziari ancora da definire.