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Pietra, quando la legge non è uguale per tutti: impossibile votare per chi verrà ricoverato da domani a domenica

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Pietra Ligure. Un paziente ricoverato in ospedale ha la possibilità, come qualsiasi cittadino, di esprimere il proprio voto alle elezioni grazie ai seggi allestiti nelle strutture ospedaliere: una misura presa per garantire ad ogni cittadino il diritto al voto, sancito dalla Costituzione. A meno che non vi facciate male da qui a domenica e siate ricoverati al Santa Corona oppure residenti a Pietra Ligure: in tal caso, purtroppo, questo diritto non lo potrete esercitare. E non avrete la possibilità di votare.

Tutto nasce dall’interpretazione “letterale”, da parte del comune pietrese, di una legge del 1960: nel dettaglio l’articolo è il 42 del 16 maggio, e permette ai degenti del nosocomio di poter esercitare il proprio diritto di voto solo previa comunicazione all’ufficio preposto entro il terzo giorno prima delle elezioni, in questo caso oggi.

A quanto pare questo “paletto” sarebbe perentorio però solo a Pietra Ligure, mentre nel resto d’Italia non sarebbe così: senza andare lontano, un degente dell’ospedale di Albenga potrà recarsi direttamente al seggio previsto all’interno dell’ospedale anche domenica mattina e non sarà respinto, mentre se fosse a Pietra la possibilità di votare gli sarebbe negata.

Il “problema” è già stato più volte segnalato a Pietra Ligure in questi anni. La norma ha come obiettivo impedire un potenziale broglio: un paziente che prima vota in ospedale, poi esce e, magari dicendo di aver perso la tessera elettorale, richiede un duplicato e vota nuovamente nel proprio seggio. La richiesta entro tre giorni elimina il problema: l’elettore viene cancellato dalle liste del proprio seggio e quindi può votare esclusivamente in uno dei due allestiti nei nosocomi (solitamente uno fisso e uno mobile, per chi non può alzarsi dal letto).

Questo però causa un “buco” nel diritto costituzionale al voto: se il ricovero avviene dopo la scadenza, quindi ad esempio domattina, la richiesta non può più essere fatta, e il cittadino malato o infortunato si trova nell’impossibilità di votare. Paradossale anche il caso opposto: se uno richiede regolarmente di votare in ospedale, e poi per qualche ragione viene dimesso prima del giorno delle elezioni, non potrà più esercitare il proprio diritto nel seggio “normale”.

Per questo motivo solitamente i comuni non applicano la famigerata legge del 1960 e permettono il voto a tutti i pazienti indistintamente. Una scelta che non incide nemmeno sulla spending review, dato che il seggio è comunque allestito per chi ha regolarmente fatto richiesta: nel Santa Corona, ad esempio, ad ogni tornata elettorale mediamente sono sempre dai 150 ai 200 i pazienti che usufruiscono del seggio.

L’ufficio elettorale pietrese, però, non ha mai voluto uniformarsi a questa “linea morbida” e ha sempre preteso la richiesta entro i limiti previsti dalla legge. Il problema interessa tutti gli elettori per i quali il comune di Pietra è coinvolto: quindi sia i pietresi ricoverati in qualsiasi ospedale, sia i residenti di altri comuni che si trovano al Santa Corona (dato che la richiesta, in entrambi i casi, transita anche dall’ufficio pietrese). In pratica se un cittadino di Albenga da domani fosse ricoverato al Santa Corona non potrebbe più votare, né per le comunali né per le europee. Per contro un cittadino di Pietra che sabato fosse ricoverato ad Albenga potrebbe votare domenica almeno per le europee.

Disparità di trattamento che scaturiscono da differenti interpretazioni. Difficile dire quale sia quella più “giusta”: in ogni caso, se siete di Pietra o a Pietra, e ci tenete a votare, in questi tre giorni niente distrazioni, evitate i pericoli e cercate di non prendere malattie troppo serie. Altrimenti, per voi, non ci sarà alcuna elezione.