Ceriale. Versioni totalmente contrastanti e accuse reciproche. I cinque marocchini arrestati ieri sera a Ceriale con l’accusa di rissa aggravato durante il processo per direttissima di questa mattina non hanno contribuito a fare chiarezza sull’episodio. Da un lato c’è il racconto dei due fratelli Mountasser e Ayoub Taofiqallah, dall’altro quello di Hassan, Reda e Youssef El Rached, padre con i suoi due figli, che hanno raccontato versioni ben diverse di quanto accaduto intorno alle 18 di ieri in via Vecchia Peagna.
Dopo aver ascoltato le deposizioni degli imputati il giudice ha convalidato gli arresti e li ha rimessi in libertà senza applicare alcuna misura cautelare, nonostante il pubblico ministero avesse chiesto il carcere per Hassan El Rached (che avrebbe colpito il rivale di striscio con una coltellata), i domiciliari per i figli e l’obbligo di firma per i fratelli Taofiquallah. Vista la richiesta di termini a difesa avanzata dai legali dei nordaficani (avvocati Gian Maria Gandolfo e Vito Anobile) il processo per direttissima è stato rinviato.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, i cinque marocchini, di età compresa tra i 24 e i 58 anni, hanno avuto un violento diverbio causato da vecchie tensioni (sembra che tra le due famiglie ci fossero state denunce reciproche già in Marocco). La lite era poi degenerata in una vera e propra rissa con calci e pugni da entrambe le parti fino a che non era saltato fuori anche un coltello. L’intervento dei carabinieri aveva evitato il peggio e per gli stranieri era scattato l’arresto. Tutti e cinque erano poi stati medicati in pronto soccorso e dimessi con progonosi dai 7 ai 10 giorni.
