Economia

Orsero sponsor del Giro d’Italia, protesta dei dipendenti Fruttital: “59 famiglie sul lastrico per un capriccio”

Savona. “La famiglia italiana della frutta”? No, “dei licenziamenti”. I dipendenti di Fruttital scelgono di modificare lo slogan della Fratelli Orsero, nella loro protesta al Giro d’Italia. Una presenza silenziosa ma ben visibile: uno striscione a Naso di Gatto, un gruppo di lavoratori presso lo stand di Orsero e un’altro nell’area vip, con indosso maglie e giacche con i loghi “Fratelli Orsero” e “Fruttital” e lo slogan opportunamente “modificato”.

“Per ora non siamo ancora licenziati ma in attesa della cassa integrazione – precisa poi un rappresentante del gruppo di dipendenti – e da 52 giorni non abbiamo nessun tipo di reddito. Non abbiamo né agevolazioni dall’azienda, malgrado un impegno preso, e non abbiamo neanche gli ammortizzatori sociali perché per problemi burocratici sono in ritardo. Il risultato quindi è che sono 52 giorni che siamo senza reddito e per questo oggi siamo qui a protestare”.

Nel mirino dei lavoratori l’esborso economico che la sponsorizzazione del Giro ha certamente comportato per le casse dell’azienda: “Non troviamo assolutamente giusto che vengano impegnati dei soldi per promuovere un marchio a discapito di 59 famiglie che sono rimaste a casa senza un reddito. Non è accettabile che 59 famiglie siano sul lastrico per un capriccio pubblicitario, fatto solamente per guadagno personale”.

“Il percorso del Giro d’Italia ci serve a far conoscere il marchio e farlo vedere: abbiamo molti concorrenti forti, e quindi per noi è positivo essere vicini alla gente e far provare la qualità della frutta – è la risposta di Fulvio Zendrini, che nella Fratelli Orsero si occupa di marketing e comunicazione – La sponsorizzazione sta andando bene. Orsero è il marchio della frutta degli italiani, ma anche di tutti quelli che fanno sport: noi distribuiamo quasi 300 mila banane durante il Giro, spesso vediamo i ciclisti passare dal nostro stand e prenderne una prima di partire”.

In questo momento di crisi i problemi, puntualizza Zendrini, li hanno tutte le aziende italiane: “Non ce n’è una che io conosca che si trovi in una situazione di floridità dal punto di vista della distribuzione e del personale. Quello che stiamo cercando di fare è aumentare continuamente il nostro lavoro sul territorio italiano e di conseguenza portare avanti il lavoro dei nostri marchi – precisa – Ci sono molti lavoratori in questo territorio che rischiano di perdere il posto e l’unica cosa che noi possiamo fare è continuare ad investire, perché consegnare ed importare un prodotto di qualità fa in modo che cresca il fatturato e di conseguenza i posti di lavoro”.

“Non posso rispondere io per la proprietà – conclude Zendrini – Quello che posso dire io è che l’interesse dell’azienda è crescere”.