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Elezioni Europee, Marson sulla Bolkestein: “Qualcuno scarica sull’Europa, in realtà serve normativa italiana”

Liguria. “Qualcuno ha interesse a spostare i problemi sull’Europa”: lo ha detto ieri a Genova l’ex assessore provinciale Paolo Marson parlando di Bolkestein.

L’ex assessore provinciale, che ha scelto di scendere in campo alle elezioni europee con la lista di “Fare per fermare il declino” inserita nella coalizione di ALDE – Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa con la lista “Scelta Europea” in sostegno alla candidatura di Guy Verhofstadt a Presidente della Commissione Europea, era ieri pomeriggio nei Bagni Roma di corso Italia, a Genova, per affrontare il tema della norma tanto odiata dagli stabilimenti balneari. In realtà, ha sostenuto Marson, la parte che li riguarda “sono 4 parole di un testo normativo, la direttiva in sé fa riferimento a tutt’altri settori. Il problema va risolto attraverso una normativa di attuazione italiana che, guarda bene, i soliti poteri che governano non realizzano”.

La soluzione, quindi, sarebbe una normativa di attuazione che prenda in considerazione la specificità italiana: “Le caratteristiche di determinati settori come i settori balneari o i venditori ambulanti, che hanno una particolarità tutta nostra che non esiste negli altri paesi”.

Il dito è puntato contro la burocrazia: “E’ il vero problema dell’Italia. E insieme alla burocrazia lo sono tutti i privilegi che essa riconosce fuori dallo schema di una libera concorrenza. Quindi noi vogliamo un paese diverso, un paese europeo per poter continuare a lavorare in Italia”.

Con lui c’era anche Giuseppe Arena, candidato nella stessa lista. “Proponiamo un nuovo presidente, perché gli ultimi due, del Partito Popolare e di quello Socialista, non hanno portato grandi risultati – ha detto – Noi abbiamo bisogno di un presidente che abbia la capacità di fare, che sia un liberista convinto, e quindi questo è il nostro indirizzo”.

La priorità assoluta è un’Europa forte: “Abbiamo bisogno di un Paese non che si ‘sganci’ ma che anzi si agganci di più, però bisogna chiaramente reimpostare il nostro rapporto con l’Europa: abbiamo bisogno di un’Europa forte, e di conseguenza possiamo avere anche un Paese più forte”.