Cronaca

Chiesto il dissequestro della centrale, proposto progetto per abbattere le emissioni con interventi gestionali e strutturali

Tirreno Power

Savona. Undici pagine completate da dieci corposi allegati. E’ contenuta in quei fogli l’istanza di dissequestro della centrale termoelettrica di Vado che ieri il pool di legali coordinato dall’ex ministro Paola Severino ha presentato ieri al giudice Fiorenza Giorgi del tribunale di Savona. Una mossa che era già stata ampiamente annunciata e che era ormai attesa da giorni.

La richiesta di dissequestro, prima di essere esaminata dal gip, sarà analizzata dalla Procura che dovrà dare il proprio parere sul documento. Nell’istanza di revoca del sequestro si parla di un “progetto di miglioramento” da sviluppare in due fasi: nella prima si parla di attuare cambiamenti sotto il profilo gestionale straordinario e manutentivo, nella seconda invece si passerebbe ad interventi strutturali. Un piano che secondo i legali dell’azienda porterà a notevoli progressi sotto il profilo delle emissioni.

In particolare, nella richiesta di dissequestro, Tirreno Power prevede di ottenere da subito un miglioramento delle emissioni che arriverebbero ad essere “ben sotto” l’Aia in vigore e “in linea” con le MTD (migliori tecnologie disponibili). Nella seconda fase invece, attraverso interventi strutturali, le emissioni diventerebbero “ampiamente” all’interno delle MTD. Per quanto riguarda i tempi nell’istanza si parlerebbe di un progetto di miglioramento da svilupparsi nel periodo maggio 2014-maggio 2016. La previsione dei legali dell’azienda (ovviamente la stima è arrivata attraverso l’analisi di consulenti tecnici) è quindi di abbattere le emissioni della centrale nell’arco di due anni.

Si tratta di interventi in particolare sulle emissioni di SO2 che nel 2013 hanno rispettato ampiamente i limiti Aia di 390 µg/m3 attestandosi mediamente su 220 µg/m3 e che, con questi interventi, sarà possibile far scendere da subito sotto i 200µg/m3 indicati dalle Mtd. Per quanto riguarda le polveri e l’NOx i limiti emissivi rispondono già a quanto indicato dalle Mtd.

Il progetto prevede diversi interventi strutturali tra i quali il passaggio a metano dell’alimentazione nella fase di avvio, eliminando così completamente l’olio combustibile, e la copertura del parco carbone.

Contestualmente all’istanza di dissequestro i difensori di Tirreno Power hanno chiesto anche al tribunale di modificare il custode giudiziale dei due gruppi a carbone. La richiesta è stata motivata con l’attivazione di un “procedimento di riorganizzazione” aziendale che porterà l’ingegner Alessandro Gaglione ad essere nominato capocentrale al posto di Pasquale D’Elia.