Plodio. “Eh già…….sembrava la fine del mondo, ma siamo ancora qua, eh già…….. ci vuole abilità”.
La canzone del rocker modenese, Vasco Rossi, calza a pennello per il Plodio, che – con un finale di campionato in crescendo – ha ribaltato i pronostici e si è aggiudicato (2-1) il play out, a S.Stefano al Mare, contro il Val Prino, confermandosi in Seconda Categoria per il settimo anno consecutivo.
Giocare i play out contro il Plodio comporta già di per sé una sentenza di condanna. Infatti i valbormidesi hanno sempre vinto nei cinque spareggi disputati in questi anni con Cengio, Città di Finale, Val Steria, Murialdo e Val Prino.
“Sappiamo, mentalmente e tatticamente, gestire al meglio questi incontri. Il senso di appartenenza dei tanti giocatori che hanno vestito la ‘camiseta’ biancoblù fa poi la differenza”, così dice un raggiante Dante Olivieri, presidente della società, che – assieme a Mimmo Macchia, Osvaldo Oliveri, Walter Rizzolo, Eraldo De Michelis e Mirko Casanova guida lo staff dirigenziale pluri-vittorioso di questi appuntamenti.
“Il prossimo anno gradirei soffrire di meno – scherza Olivieri – queste sfide tolgono anni di vita. Ringrazio tutti, dai dirigenti, al mister, ai giocatori, per la gioia regalatami……. e se mi chiedete a quale play out sono più affezionato, rispondo dicendo che è sempre l’ultimo a dare maggior soddisfazione”.
Abbandonando per un attimo la comprensibile emozione, il presidente concede l’onore delle armi agli sconfitti : “Il Val Prino ha accettato con grande sportività l’esito negativo della finale, auguro loro un pronto rientro in questa categoria”.
Ed eccolo “L’ hombre del partido”, il capitano Massimiliano Brignone, una carriera giocata tutta in Val Bormida, dove s’è fatto apprezzare, oltre che sul piano sportivo, anche per le spiccate doti di generosità, lealtà e professionalità……. insomma un vincente, che per l’attaccamento ai colori e il senso di appartenenza rappresenta un leader naturale.
Alla domanda che cosa gli è passato per la testa, mentre si apprestava a calciare, al 93°, il pesantissimo rigore che valeva una intera stagione, risponde : “In un attimo mi sono passati davanti agli occhi i sacrifici, l’unità di intenti con mister e compagni, tutti convinti ad un certo punto della stagione di potercela fare. Ho pensato che non si poteva andare a Roma, senza vedere il Papa…… ho sentito l’enorme responsabilità che avevo sulle spalle e questo mi ha caricato ancora di più…… ed ho calciato il penalty con tutta la rabbia che avevo dentro, sicuro di realizzare il goal che ci avrebbe permesso di continuare a scrivere la storia del Plodio Calcio………poi ricordo la mia corsa alla Marco Tardelli (ndr, stile Mundial ’82), interrotta dall’abbraccio di tutti i compagni…… ho segnato io, ma eravamo in diciotto a calciare quel rigore !”
Brignone, nonostante la tanta esperienza, è commosso come un ragazzino e questo fa capire come il mondo del calcio, cosiddetto minore, sia vero, passionale; lontano, in meglio, anni luce dal dorato mondo professionistico, con attori protagonisti ugualmente meritevoli delle luci della ribalta, proprio per la sconfinata passione e la professionalità che mettono sul terreno di gioco, anche dopo una giornata di duro lavoro.
Uno scatenato Fabio Abate, anima dello spogliatoio, indomabile guerriero in campo, reclama giustamente la parola : “Salvi, anche quest’anno! Una salvezza solo nostra, alla quale abbiamo creduto con forza…… una vittoria ottenuta da veri uomini, da lottatori, contro tutto e tutti…. ma una nave, con questo equipaggio, non potrà mai affondare…. Vamos Cioi..!!! (ndr, Cioi in dialetto valbormidese sta per Plodio). E continua : “E’ stata una soddisfazione impagabile, una vittoria che ha un significato che va al di là del risultato… tanto sofferta, tanto desiderata….intensa e forte! Sarà l’età….ma adesso festeggio meglio di quando avevo vent’anni”.
Il microfono passa a Stefano Broglio : “Una giornata così è indimenticabile! Nemmeno con tanta fantasia avrei potuto immaginarla… Brignone ed io che mettiamo a segno le reti decisive… il Plodio che meritatamente, per quello che ha fatto da tre mesi a questa parte, si salva… .. Il calcio, come nella vita, quando meno te l’aspetti, ti fa vivere emozioni incredibili…. sinceramente non avrei potuto chiedere di meglio”.
Gli fa eco Roberto Bertone, da anni una delle bandiere plodiesi: “Neppure Stephen King avrebbe scritto un finale così avvincente… è tutto vero ……… abbiamo trovato in noi la forza, il coraggio, la volontà per arrivare a quello che ci eravamo prefissi nello spogliatoio. Ora dovrò offrire un po’ di tartufo…….ma ne è valsa la pena….!!!
Infine interviene l’unico ‘savonese’ della squadra (gli altri sono tutti giocatori d’oltre Cadibona), Davide Bossolino : “Nemo dat quod non habet” (nessuno da quello che non ha), cita addirittura il latino, il roccioso centrale difensivo biancoblu, che poi continua seriamente: “Il grande cuore del gruppo ha fatto la differenza”.
E come si può, al riguardo, non citare tutti gli altri …Luca Lussi e Andrea Bellato, Dado Galindo e Gigio Gioffrè, Gabriele Cordini, i fratelli Andrea e Simone Resio, Davide Angoli, ‘Zuzzo’ Buonocore, Mirko Siri, la ‘roccia delle Langhe’ Christian Borrelli, ‘Olly’ Olivero, Mattia Sanna, Jacopo Panzera, Checco Carducci, Simone Verbena ed Andrea Caruso.
Cala così il sipario sulla prima delle tante feste, che la piccola, ma orgogliosa ed agguerrita società valbormidese intende organizzare nei prossimi giorni…..
“Eh già… – canta Vasco – sembrava la fine del mondo, ma siamo ancora qua….. eh già….ci vuole abilità…. “
Claudio Nucci