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Albenga, “Teatro Ingaunia” sulla gestione dell'”Ambra: “Abbiamo scongiurato chiusura”

silvio orlando all'ambra

Albenga. Da tempo, sul futuro del cinema teatro “Ambra” di Albenga, dominano nubi e incertezze. L’associazione culturale “Teatro Ingaunia”, guidata da Mario Mesiano, si sta battendo affinché il teatro possa rinascere e non si assista più a platee vuote come, per fare un esempio, è accaduto per lo spettacolo di Silvio Orlando “Il nipote di Rameau” scritto da Denis Diderot, portato in scena lo scorso febbraio.

L’associazione di Mesiano, ora – tra le tante difficoltà, punta il dito sull’amministrazione uscente di Rosy Guarnieri e lo fa attraverso una dura nota: “In riferimento a quanto riportato a pagina 16 del programma elettorale del candidato sindaco uscente, ove si parla di turismo e cultura, e, più precisamente al punto 3, “Cinema Teatro Ambra”, in cui si asserisce che l’amministrazione uscente avrebbe avuto un ‘ruolo da protagonista’ nel salvataggio del teatro albenganese ed avrebbe incrementato la partecipazione e, ‘di concerto con la gestione’, scelto la figura del Direttore Artistico il quale ‘dovrebbe’ rispondere a ‘tutti i soggetti partecipanti'(?), l’associazione culturale ‘Teatro Ingaunia’, ente gestore del Teatro Ambra di Albenga, premesso che non ha assolutamente intenzione di entrare nei meriti politici della campagna elettorale, ma, per puro e sano onor del vero, dichiara quanto segue”.

“Abbiamo rilevato – proseguono – la gestione del Teatro Ambra stipulando un contratto privato d’affitto con la proprietà e liquidando con atto notarile la gestione uscente. La figura del Direttore Artistico del teatro è stata scelta e votata all’interno dell’associazione stessa e deve rispondere solo ed esclusivamente alla ‘Teatro Ingaunia’ che paga l’affitto del teatro”.

E ancora: “Il teatro ‘Ambra’ non ha chiuso i battenti grazie a noi che, rilevando l’attività, ci siamo fatti carico della conduzione del teatro. Il Comune elargisce un contributo, per il quale tra l’altro ha in contropartita l’utilizzo gratuito della sala, ma al lordo dei costi ed erogato in parte a consuntivo nell’anno successivo a quello dell’utilizzo. La ‘Teatro Ingaunia’ deve, inoltre, concedere la sala, sempre per accordi con il comune, ad istituti scolasti a prezzi convenzionati che non coprono neppure i costi”.

“Non vorremmo che i sacrifici fatti dai nostri soci possano essere utilizzati per scopi che non siano prettamente legati ad interessi culturali o sociali. E’, infatti, solo grazie agli sforzi ed ai sacrifici dei soci dell’associazione che si occupano dell’amministrazione, delle pulizie della sala, della gestione della biglietteria e della partecipazione agli eventi organizzati dall’associazione se si riesce a far quadrare i bilanci ed è stata scongiurata la chiusura del teatro e non certo grazie alle esternazioni gratuite di chi si vuole arbitrariamente fregiare di meriti che non ha”, sottolineano dall’associazione.

Ancora un ‘j’accuse’: “L’associazione si ritrova, ad oggi, creditrice di due fatture insolute, ereditate dalla precedente amministrazione (agosto 2012/luglio 2013) di cui abbiamo richiesto il saldo, per il quale abbiamo ricevuto risposta negativa pur vantandone il diritto legale, e, si è vista, inoltre ridurre drasticamente il contributo per la rassegna teatrale che vantava fino alla scorsa edizione l’importante numero di 210 abbonati”.

“Tutto quanto scritto e dichiarato per onore della verità ci trova pronti e disponibili, in ogni momento, ad un confronto pubblico nella sede del nostro amato teatro ‘Ambra’”, concludone l’associazione culturale “Teatro Ingaunia”.