Savona. Il Consiglio comunale di Savona dice sì al bilancio annuale 2013, assieme al bilancio pluriennale 2013/2015 e il programma triennale dei lavori pubblici 2013 – 2015. Su 24 votanti, 19 sì e 5 no (i consiglieri Debenedetti, Pongiglione, Bracco, Romagnoli e Delfino).
Dopo la relazione dell’assessore Luca Martino, c’è stato il dibattito tra i consiglieri, prima dell’approvazione del documento, arrivata dopo un lungo iter che era stato già avviato nel parlamentino savonese e che oggi giunge a conclusione.
Massimo Arecco, consigliere della Lega Nord, non ha preso parte alla votazione: “Personalmente considero inapprovabile il bilancio comunale del Comune di Savona. Il mio giudizio negativo non scaturisce da una mera presa di posizione politica, ma è dovuto a ragioni sostanziali. Le casse comunali vengono rimpinguate all’occorrenza, semplicemente aumentando le già elevate imposte locali, agendo sul patrimonio immobiliare dei savonesi come se si trattasse di un bancomat”.
“A partire dall’anno 2006, il Comune di Savona ha operato una ristrutturazione del proprio debito, spostando la scadenza all’anno 2036, alleggerendo il presente e aggravando il futuro delle prossime amministrazioni. Il costo finale, complessivo, presumibile, che potrebbe sostenere il Comune di Savona alla conclusione del contratto sottoscritto, calcolato sulla base di previsioni legate ad una realistica tendenza dei tassi di interesse, potrebbe aggirarsi intorno ai 19 milioni di euro. Il prestito ottenuto è stato infatti pari a 45.148.281,66 euro, mentre la somma finale da restituire potrebbe ammontare, alla data del 30 giugno 2036 a 64.157.203,47 euro. La somma ottenuta è stata prevalentemente impiegata per la realizzazione di nuovi impianti sportivi, trascurando l’adeguamento dell’esistente e tralasciando investimenti in altre attività di prioritaria importanza per l’economia cittadina e la qualità della vita. Mi sto riferendo in particolare alla raccolta differenziata ed alla realizzazione di edilizia economica popolare, che costituiscono un vero fallimento per le amministrazioni di sinistra succedutesi nell’ultimo decennio, impegnate prevalentemente a favorire costose iniziative edificatorie private”.
“E’ altresì doveroso rammentare i più recenti insuccessi legati al tentativo di realizzare il forno crematorio, oppure di ultimare la costruzione del park del Sacro Cuore. Infine sembrava dovesse prendere l’avvio uno dei progetti più graditi al sindaco Berruti, legato alla gestione, tramite Ata, della spiaggia sottostante il Priamar, ma anche questa iniziativa si è ad oggi arenata. A quest’ultimo proposito, richiamo nuovamente l’attenzione sulla vicenda simbolo della confusione che ormai regna sovrana nell’amministrazione: in Consiglio comunale è stato deliberato l’inserimento, nello statuto di Ata, della possibilità di gestire le spiagge….tale attività, però, è in essere da oltre un anno nelle spiagge di Varazze!” conclude Arecco.