Savona. Le Opere Sociali di Savona e le Federazioni Fiaip, Fimaa e Anama di Savona hanno firmato un’importante accordo, della durata di un anno, al fine di favorire la vendita del proprio patrimonio immobiliare risultato invenduto dopo numerosi tentativi di asta pubblica o richieste di offerte a trattativa privata.
In particolare si procederà alla costituzione di una commissione composta da funzionari dell’azienda ed esperti delle Federazioni al fine di valutare il valore degli immobili alla luce dell’attuale situazione di mercato: saranno le Federazioni del settore a sottoscrivere mandato congiunto in esclusiva per la vendita degli immobili ed a selezionare agenzie immobiliari savonesi in base a requisiti inseriti nel suddetto accordo.
“Si tratta di una modalità innovativa – dichiara la presidente delle Opere Sociali Donatella Ramello – per cercare di raggiungere con la nostra offerta settori di mercato che oggi rimangono esclusi a causa di modalità di pubblicizzazione che forse, in questo caso, non sono state del tutto efficaci. Le caratteristiche degli immobili inseriti nella sperimentazione del rapporto con le Federazioni delle agenzie immobiliari vanno oltre le possibilità della clientela classica delle Opere Sociali (in genere nuclei familiari in cerca della prima casa) e richiedono un lavoro di valorizzazione e pubblicizzazione proprio dell’operatore privato”.
La crisi del mercato immobiliare e il relativo blocco delle vendite sta infatti rallentando le attività di ristrutturazione e reimmissione sul mercato di alloggi destinati alla locazione. Le Opere Sociali infatti possono affrontare tali spese esclusivamente reinvestendo i proventi derivanti dalle vendite.
Affidare immobili la cui collocazione è particolarmente complessa a professionisti del settore immobiliare costituisce quindi un ulteriore tentativo di penetrazione in un mercato che oggi si presenta come particolarmente complicato.
“Il patrimonio delle Opere Sociali – continua la presidente – è senz’altro vasto ma anche molto vecchio e quindi costoso. A norma delle leggi in vigore ogni alloggio che rimane libero deve essere rinnovato negli impianti, negli infissi e spesso dotato di servizi igienici adeguati. Questo comporta spese consistenti che a volte ne scoraggiano addirittura la ristrutturazione a favore della vendita. Negli anni passati le vendite effettuate hanno consentito un miglioramento e una valorizzazione del patrimonio ma oggi che il sostegno del mercato è venuto a mancare nasce la necessità di sperimentare nuovi metodi e nuove strade, nell’interesse delle tante famiglie che sono alla ricerca di una casa”.
“Ci auguriamo – conclude – che la strada innovativa intrapresa possa portare nuova linfa alle nostre politiche per l’abitazione che in questi anni hanno consentito la immissione sul mercato degli affitti di alloggi in social-housing, per la coabitazione e l’affitto a canone concordato ed hanno favorito il permanere negli alloggi di tanti inquilini anziani ai quali sono state praticate condizioni più favorevoli”.