Liguria. Nicolò Scialfa rimane agli arresti domiciliari. Lo ha deciso la Cassazione che ha respinto la richiesta di revoca della misura cautelare presentata dagli avvocati Andrea Vernazza e Guido Colella per l’ex capogruppo dell’Idv nel consiglio regionale ligure, arrestato lo scorso gennaio nell’ambito dell’inchiesta sulle cosiddette “spese pazze”.
Scialfa è indagato dalla procura di Genova per falso e peculato nell’inchiesta sulle spese pazze dei gruppi regionali. Con i soldi che la Regione erogava al partito di Di Pietro a titolo di rimborso spese, secondo l’accusa, Scialfa avrebbe offerto cene, avrebbe fatto viaggi, comprato vino francese, modellini, iPad, iPhone, biancheria, camicie, cravatte e penne Mont Blanc.
A gennaio 2013 erano stati indagati per peculato quattro ex consiglieri regionali del partito e due funzionari: la capogruppo Maruska Piredda, l’allora vicepresidente della giunta Nicolò Scialfa, la ex vicepresidente Marylin Fusco, il consigliere Stefano Quaini e il tesoriere del gruppo Giorgio De Lucchi. Scialfa si è dimesso da vicepresidente il 31 gennaio 2013.