Cronaca

Processo “Dumper”, disposte perizie per valutare reale costo di due lavori eseguiti nel Comune di Vado

Savona Tribunale

Savona. Patteggiamenti, un giudizio abbreviato e un incidente probatorio. Si definirà con queste modalità il procedimento per il caso “Drocchi”, ovvero lo scandalo sul presunto giro di mazzette che era esploso intorno al Comune di Vado Ligure. Questa mattina, in udienza preliminare, davanti al giudice Francesco Giannone alcuni degli imputati (undici in tutto tra imprenditori, funzionari dell’amministrazione comunale vadese e persone giuridiche) hanno infatti manifestato l’intenzione di essere giudicati con riti alternativi, mentre, per fare chiarezza in merito all’importo di due interventi tra quelli finiti nel mirino della Procura, è stato deciso di procedere con una perizia.

Secondo quanto accertato infatti i lavori in questione, eseguiti ovviamente per il Comune di Vado, sarebbero stati affidati per un certo importo che, a fine intervento, era però aumentato. Una discrepanza che secondo gli inquirenti non ha giutificazione, mentre a detta degli indagati si spiegherebbe alcuni imprevisti registrati in corso d’opera. Proprio per valutare correttamente l’entità dei lavori il giudice ha disposto un incidente probatorio nel quale verranno eseguite due perizie.

Sempre stamattina in udienza ha preso la parola Pietro Fotia, il patron della Scavo-ter (difeso dagli avvocati Ricco e Barbera) che ha ribadito ancora una volta di aver sponsorizzato la squadra di basket di Drocchi per poter lavorare: “Non avevo scelta, per avere i lavori dovevo versare soldi alla squadra”. L’imprenditore avrebbe anche ammesso di essersi reso conto della cifra versata in sponsorizzazioni (il 42% dell’importo dei lavori eseguiti per il Comune di Vado) solo leggendo il rapporto della Guardia di Finanza.

Il procedimento in questione si differenzia dal filone fiscale dell’inchiesta (già in fase di dibattimento) e riguarda i reati per i quali Drocchi, ex capo del settore lavori pubblici del comune di vado, aveva patteggiato per corruzione, occultamento di documenti contabili e falso in atto pubblico. Gli attuali undici imputati devono invece rispondere a vario titolo di truffa e corruzione.