Albenga. “Le notizie apparse sui quotidiani, che hanno creato giuste preoccupazioni negli operatori e nei cittadini, devono essere commentate e spiegate”. A dirlo è Franco Vazio, parlamentare del Pd, che in queste ore è finito sulla graticola dopo l’attacco di Eraldo Ciangherotti in merito alla possibilità, per il comune ingauno, di perdere, dopo il tribunale, anche il giudice di pace.
Un rischio inesistente, spiega Vazio. “Il Decreto che è stato pubblicato e di cui si discute ha previsto alcuni correttivi urgenti afferenti la revisione delle circoscrizioni giudiziarie: come ovvio gli allegati, che riportano la chiusura di Albenga, salvo le correzioni apportate, sono quelli a suo tempo adottati. Peraltro il Ministero della Giustizia, alla luce delle richieste pervenute e del lavoro nel frattempo svolto anche nelle Commissioni, sta terminando l’esame dei casi che, come l’Ufficio Giudiziario di Albenga, hanno richiesto e documentato le ragioni per rimanere aperti”.
“Il Decreto che riguarderà tali Uffici Giudiziari sarà assunto entro il mese di aprile – continua – Ne ero certo perché avevo personalmente seguito l’iter della pratica, ma per non dire cose imprecise oggi ho nuovamente verificato lo stato della richiesta relativa all’Ufficio Giudiziario di Albenga.
Posso dire pertanto con certezza che la richiesta è stata esaminata ed accolta dal Ministero e quindi il tutto sarà recepito nel Decreto di prossima emanazione. La conclusione quindi sarà sicuramente positiva ed Albenga non chiuderà”.
Vazio si toglie poi qualche sassolino dalla scarpa: “Speculare politicamente su situazioni come questa, così come ha fatto Eraldo Ciangherotti, ci consegna la statura di coloro che pensano di rappresentare la collettività. Il giudizio su chi ha fatto o su chi si è limitato a cinguettare e parlare a vanvera, sarà come sempre dato a tempo debito dagli elettori”.
“Non ho né fretta né timore per quel giorno, perché sono sicuro del lavoro svolto – attacca ancora il deputato – Aspetto invece con ansia il giorno in cui Eraldo Ciangherotti (mai eletto da alcuno e solo nominato assessore per grazia ricevuta) finalmente terminerà di parlare e si sottoporrà al giudizio degli elettori per illustrare il risultato del suo lavoro: un lavoro che mi pare abbia contribuito in modo decisivo a far naufragare l’Amministrazione Guarnieri Nucera. Io nei suo panni non #sareiaffattosereno”, conclude, irridendo l’hashtag #vaziostaisereno lanciato all’epoca da Ciangherotti.