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Tribunale di Albenga, Eraldo Ciangherotti: “Franco Vazio è arrivato a ‘babbo morto'”

eraldo ciangherotti

Albenga. “Dopo la chiusura del tribunale, ora ci tolgono anche il giudice di pace: eccolo, il ‘valore aggiunto’ di avere un parlamentare di Albenga. È il colmo”. Così commenta Eraldo Ciangherotti, ex assessore ai Servizi Sociali del Comune di Albenga.

“La sezione ingauna del Pd – prosegue – vanta di avere un albenganese non solo eletto in Parlamento, ma persino nella Commissione Giustizia alla Camera, ben stipendiato per difendere i nostri interessi. Un onorevole graziato dal premio di maggioranza che, circa un anno fa, all’indomani del suo ingresso a Montecitorio, si impegnò per chiedere di rivedere la riforma giudiziaria varata dal precedente governo per salvare il tribunale di Albenga dalla chiusura, prevista per lo scorso settembre. ‘Vogliamo discuterne subito, perché non vogliamo arrivare a babbo morto’, disse il Parlamentare con il compito di provare a evitare la dismissione dell’ex pretura col conseguente trasferimento di fascicoli e processi a Savona”.

“Bene – aggiunge Ciangherotti -. Oggi possiamo dire che Vazio, è lui stesso a dirlo, sia arrivato a babbo morto. Non solo non è riuscito a salvare il tribunale di Albenga, essendo da qualche mese tutto convogliato a Savona, ma soprattutto non è riuscito neppure a preservare il giudice di Pace che l’ex sindaco Guarnieri e la sua amministrazione erano riuscite a difendere con le unghie e con i denti, persino mettendo a disposizione personale comunale, quando erano al governo della città.

“Lo aveva detto chiaramente il presidente dell’ordine degli avvocati Fabio Cardone – rimarca -, ‘il palazzo di giustizia savonese non è in grado di accogliere tutta l’attività di quello di Albenga, e quindi chiudere la sede distaccata significava e significa bloccare l’amministrazione della giustizia in tutta la Provincia di Savona, e questo non sarà un danno per gli avvocati ma lo sarà soprattutto per i cittadini che oltre a dover andare a Savona per qualsiasi disputa, si troveranno ad aspettare ancora di più per vedere riconosciute le proprie ragioni’. Chissà cosa ne pensa il candidato sindaco del Pd in quota-Vazio, suo socio e cugino, che di professione fa proprio l’avvocato”.

“‘Diamo forza e fiducia a chi conosce il nostro territorio. Con Franco Vazio il ponente in parlamento’ era lo slogan del manifesto del Partito Democratico. Invece no. Nonostante l’avvocato e onorevole sia in Parlamento e nella Commissione Giustizia, nonostante un altro ligure suo compagno di partito come Guardasigilli, e nonostante a capo del Governo ci sia il suo amato Renzi, possiamo dire senza timore di smentita che gli elettori sono stati ingannati. E, ancora oggi – conclude Ciangherotti -, a distanza di un anno, si chiedono quali siano i vantaggi, per Albenga, di avere un ingauno, anzi, questo ingauno, a Montecitorio”.