Vado Ligure. Che la questione di Tirreno Power avesse contorni nazionali era risaputo, ma se la questione ambientale aveva suscitato discussioni in tutta Italia quella occupazionale era, finora, rimasta nei confini locali. Fino a questa mattina, quando un portavoce della Rsu di Torrevaldaliga Sud è arrivato addirittura da Civitavecchia, per dare manforte agli operai di Vado Ligure e testimoniare loro la solidarietà dei colleghi laziali.
E’ arrivato in treno, e con il treno è ripartito subito dopo la chiusura dell’assemblea: un viaggio di ore a nome di tutta la Rsu perché ad essere a rischio, spiega, non sono solo gli operai vadesi. “Il gruppo è in crisi finanziaria. La chiusura di Vado amplifica ancor più questa crisi, e tutto il gruppo rischia il fallimento. Noi siamo venuti per dare solidarietà, perché portare avanti la continuità produttiva a Vado è indispensabile per sostenere tutto il gruppo: altrimenti rischiano tutte le persone di Tirreno Power in Italia, non solo quelle di Vado”.
Una eventualità, dice, che va scongiurata: “Dobbiamo giocare la partita qui e vincerla, nel modo giusto e sostenibile, per l’ambiente ed il lavoro, per dare a tanta gente la possibilità di lavorare”.
“E’ chiaro che sul carbone a livello nazionale oggi c’è una forte polemica – ammette – però bisogna mettere in chiaro una cosa: l’energia bisogna farla. Va fatta nel modo giusto, rispettando l’ambiente; ma le regole devono essere ben precise e valere per tutti, non si possono fare figli e figliastri. E una volta fatte queste regole bisogna dare a tutti la possibilità di giocare questa partita; altrimenti la partita è falsata. Ed oggi purtroppo il settore elettrico è tutto una partita falsata.”
Sotto accusa la privatizzazione e la liberalizzazione: “Non hanno portato ai risparmi e al lavoro auspicati, perché il settore è in crisi. Credo che la liberalizzazione vada rivista dalla politica, perché l’energia è una ricchezza dell’Italia: se non è conservata e gestita nel modo giusto va allo sfascio un paese intero. Il discorso coinvolge il carbone, il gas, le rinnovabili. Deve essere un circuito in cui tutti fanno la propria parte, ma nel modo giusto e corretto, per dare a tutti la possibilità di lavoro”.