Vado L. E’ stata un’altra mattinata calda per i lavoratori di Tirreno Power che si sono dati appuntamento alla Società di Mutuo Soccorso nella Valle di Vado. L’incontro, iniziato alle 9 e durato un paio di ore, ha riunito i lavoratori della centrale e dell’indotto che hanno confermato di essere sempre più compatti. Il vertice, in sintesi, è servito infatti per riconfermare l’unità tra i due gruppi (i dipendenti diretti hanno ribadito di voler fare fronte comune con quelli delle aziende dell’indotto), ma anche chiarire alcuni aspetti della vertenza.
I dipendenti dell’indotto infatti non sono sindacalizzati e, di conseguenza, non conoscevano bene le terminologie e le procedure degli ammortizzatori sociali. Durante l’incontro i sindacalisti di Tirreno Power hanno illustrato ai colleghi i termini delle varie tipologie di cassa integrazione ed hanno anche individuato per ognuna delle aziende dell’indotto un “portavoce” che possa svolgere le funzioni di Rsu. Infine durante l’incontro è stato deciso di fissare per il 4 aprile una nuova assemblea aperta alla cittadinanza, ma soprattutto ai commercianti vadesi per chiarire le varie posizioni alla luce di alcune polemiche nate nei giorni scorsi.
“E’ stata un’assemblea veramente molto partecipata e questo rende l’idea della rilevanza della situazione. Credo che il maggior servizio che noi possiamo fare per i nostri colleghi dell’indotto, ma anche al territorio, sia quello di far sopravvivere Tirreno Power qui a Vado. Proseguiremo con due iniziative: la prima è un’assemblea pubblica, aperta ai commercianti, per chiarire i fraintendimenti che ci sono stati. E poi ci sarà il tavolo del Ministero a Roma” spiega Luca Porcile della Rsu Tirreno Power.
“Abbiamo individuato l’Rsu dell’indotto in modo da coordinarci per le eventuali successive azioni per garantire la sicurezza di tutti quanti. Siamo pronti anche ad uno sciopero generale, ma potrebbe anche arrivare tardi, ovvero quando i giochi saranno già fatti. Adesso aspettiamo le comunicazioni del 9 aprile dal Ministero quando speriamo di avere qualche notizia un pochino più fresca, ma soprattutto qualcosa di più concreto su cui lavorare. Il risultato minimo che ci aspettiamo è che il Ministero ci confermi che l’energia prodotta dal carbone possa essere ancora sostenibile. Questo potebbe dare un senso al proseguimento dell’attività di Tirreno Power sul territorio”.
“Le regole devono essere uguali per tutti a prescindere da quello che dice il Ministero. E’ chiaro che i valori devono essere basati sull’emissione al suolo quindi in base al territorio devono essere gestite in maniera adeguata”.