Tagli Polizia, Bianchi (Coisp) duro: “Chiusure scellerate”. Attesa per incontro con Alfano

Matteo Bianchi

Liguria. Questa mattina una delegazione del Coisp, composta dai Segretari Generali provinciali di Savona, Imperia e La Spezia, ha presieduto alla convocazione della III Commissione Salute e Sicurezza della Regione Liguria, in merito alla riorganizzazione degli uffici della Polizia di Stato su tutto il territorio nazionale e, in particolar modo, riguardo la pesante ricaduta che il progetto avrà sulla Liguria, che dovrà dire addio a 20 uffici di Polizia, funzionanti ed efficienti. Parla a tutto campo il segretario regionale Coisp Matteo Bianchi, nell’incontro tenutosi stamattina negli uffici della Regione Liguria, a Genova, in Via Fieschi.

“Il Coisp, unica sigla del panorama sindacale della Polizia di Stato chiamata quale interlocutore a questo importante momento di confronto, ha ribadito con decisione l’assurdità di detta scelta imposta dall’alto, priva di una valutazione tecnica e, a quanto pare, avanzata solo a fini prettamente ragionieristici che di fatto abbasseranno ulteriormente i già precari standard di sicurezza nella nostra Regione” esordisce Bianchi.

“Non bisogna dimenticare infatti, come il comparto sicurezza in questi ultimi anni abbia già fatto risparmiare alle casse pubbliche moltissime risorse, rappresentando ormai puntualmente, la vittima sacrificale ideale su cui apportare tagli indiscriminatamente”.

E continua: “Non tutti forse sono al corrente del ridimensionamento numerico che la Polizia di Stato ha subito negli ultimi anni, passando in pochissimo tempo dalle 115.000 unità su tutto il territorio nazionale, alle attuali neppure 95000 e, fatto ancor più inquietante considerando l’aumento del costo della vita, che le donne e gli uomini della Polizia di Stato sono soggetti al blocco stipendiale, che non permette agli stessi di percepire neppure un solo euro di guadagno in più rispetto al 2010, anche se un dipendente transita ad una qualifica superiore con relativo aumento degli scatti di livello a fronte quindi anche di un conseguente aumento del carico di responsabilità! Per non parlare poi della moltitudine di tagli che sono stati fatti a fondi per l’efficienza e la pulizia delle caserme , ma non solo anche i fondi per la riparazione dei mezzi e dei loro rifornimenti, il cibo per i cani delle unità cinofile e dei cavalli delle relative squadre”.

Sempre Bianchi, con toni sempre più duri: “Ora questa chiusura scellerata delle caserme di fatto porterà un aumento inevitabile dei reati ed un notevole abbassamento, inevitabilmente conseguente, della sicurezza percepita dai cittadini, nonché pochissimi euro nelle casse dello Stato, poiché gli uffici per i quali, secondo il Ministero, è prevista la chiusura, sono praticamente a costo zero per i contribuenti in quanto, per la maggior parte sono in locazione gratuita da parte di enti terzi (poste italiani, FS, Demanio e via dicendo), le stesse utenze o veicoli sono forniti e gestiti da questi enti, ma ci vogliono spiegare i nostri cari Governanti dove sta il risparmio per il nostro paese? Cosa porterà questa chiusura ai cittadini, in concreto? Verranno abbassate le tasse, oppure utilizzeranno quei pochi fondi risparmiati sulla pelle dei cittadini per rimpinguare le tasche di qualche ufficio centrale, magari finanziando qualche iniziativa o progetto che non vedrà mai la luce, come purtroppo siamo ormai troppo spesso abituati ad apprendere da telegiornali ‘satirici’, abbandonando sempre di più il territorio?”

Domani sarà un’altra giornata cruciale per il Coisp che, presieduto dal segretario generale Franco Maccari, si presenterà al Viminale per discutere della situazione critica con il Ministro dell’Interno Angelino Alfano. Il segretario, alla vigilia di una giornata importante per il futuro della Polizia di Stato e della sicurezza sul territorio ci tiene a precisare che “Siamo i primi a volere più efficienza e maggiore organizzazione, ma c’è bisogno di ripianare gli organici. Sì a tagliare gli sprechi, ma non per perdere ulteriori risorse. Staremo a vedere…”.