Savona. Non c’è il sole, ma neppure la pioggia il freddo che guastarono la festa lo scorso anno. La giornata è nuvolosa, ma la temperatura gradevole e già primaverile favorisce l’afflusso dei pellegrini che stamane, dal Duomo, sono partiti alla volta del Santuario dando vita alla solenne processione che si ripete da secoli ogni 18 marzo.
Assieme al vescovo Vittorio Lupi, sono stati quindi tantissimi i fedeli che non hanno voluto mancare al tradizionale appuntamento con la Signora apparsa nel 1536 sulle rive del Letimbro e Patrona della città di Savona e della Diocesi. La folla è davvero numerosa: si ipotizzano circa ottomila persone, più o meno i numeri del 2011, non il boom del 2012 favorito dalla coincidenza con la domenica, ma neppure i ranghi ridotti dello scorso anno a causa del maltempo.
Il corteo, aperto dal Crocifisso della Confraternita di san Sebastiano in Stella san Giovanni, si è avviato alle 7 dalla Cattedrale, alle 8 in punto era già a Lavagnola, continuamente accresciuto da molti fedeli aggregati lungo il cammino. Guidata dalla voce di don Angelo Magnano nella recita del Rosario e nei canti mariani, la processione ha raggiunto il Santuario fra le curve della provinciale e le nove caratteristiche “cappellette”, tutte addobbate a festa.
Fra i tanti pellegrini, quasi tutti i sacerdoti diocesani, i rappresentanti delle Confraternite e numerose anche autorità civili e militari: su tutti il sindaco Federico Berruti, mentre l’assessore Pietro Santi rappresentava, con fascia azzurra, il presidente della Provincia Vaccarezza. Ovviamente non mancava la presidente delle Opere Sociali Donatella Ramello.
Alle 9,30 i primi fedeli hanno iniziato a raggiungere il Santuario, accolti da centinaia di persone già presenti sul posto, raggiunto con bus o mezzi propri. Il vescovo Lupi, accompagnato dal clero, una volta raggiunta la basilica si è recato a omaggiare Nostra Signora di Misericordia nella cripta costruita sul luogo dell’apparizione mariana.
Mentre i pellegrini assiepavano la piazza della basilica e anche quella oltre la provinciale nonché la salita alla stazione, il clero diocesano si è recato nella cappella del cosiddetto “ospizio” per indossare i paramenti sacri.
La Messa è iniziata intorno alle 10, presieduta da monsignor Lupi e concelebrata dal Vicario generale della diocesi don Antonio Ferri e dal Rettore del Santuario don Domenico Venturetti, assieme ovviamente a un nutrito gruppo di sacerdoti e diaconi. Guardando la basilica, alla sinistra dell’altare ha come di consueto trovato posto il clero, mentre a destra si sono posizionati i rappresentanti delle Confraternite.
Monsignor Lupi ha aperto la celebrazione con il proprio saluto ricordando soprattutto Pio VII a duecento anni esatti dalla liberazione del pontefice cesenate dalla prigionia napoleonica.
Ad animare la celebrazione, per il sesto anno consecutivo, un grande gruppo corale composto per l’occasione da decine di cantori provenienti da diversi cori della diocesi e diretto e accompagnato all’armonium da padre Piergiorgio Ladone, parroco di san Pietro in Savona e direttore dell’ufficio liturgico diocesano. Confermata dallo scorso anno l’esecuzione dei brani della celebre Messa “Concilio Vaticano II” scritta dal compianto maestro don Renzo Tassinari, compositore valleggino-vadese di musica sacra.
Intenso anche il momento della preghiera dei fedeli con intenzioni rivolte alla chiesa, agli ammalati, alle famiglie, alle confraternite e soprattutto a tutti coloro che soffrono a causa della guerra.
Dopo l’omelia e la preghiera dei fedeli si è svolto l’ormai tradizionale lancio dei palloncini bianchi che hanno portato in cielo foglietti su cui erano scritte preghiere scritte dai numerosi bambini, di varie fedi, assieme a un gruppo di “nonni” ospiti delle Rsa del Santuario. L’iniziativa fa parte del progetto più ampio “Francesco e Kamil” che coinvolge numerose scuole e ragazzi ogni cultura e religione, un impegno che vede anche la relizzazione del presepe multietnico nel Duomo e del “grano della fraternità”.
La Messa si conclude intorno alle 11,15, ma l’afflusso di pellegrini, soprattutto quelli che risalgono la provinciale a piedi, non accenna a interrompersi e come ogni anno proseguirà costantemente per tutta la giornata. Sempre lunga la coda per accedere alla cripta dell’Apparizione mariana, mentre numerosi restano i sacerdoti disponibili per le confessioni.







