Politica

Regione: sì da Forza Italia alla proposta di legge sulla liberalizzazione delle professioni sanitarie non mediche

Genova - Regione Liguria

Liguria. Il Gruppo regionale di Forza Italia ha votato la proposta di legge “Disposizioni in materia di esercizio di attività professionale da parte del personale che esercita attività sanitaria di natura infermieristica, tecniche di riabilitazione e della prevenzione nonché della professione di ostetrica”.

Lo fanno sapere i consiglieri regionali Melgrati, Rosso e Bagnasco che spiegano: “Anche se forte è il rischio che la legge venga impugnata dal Governo, perché stiamo parlando di una disciplina le cui competenze sono a cavallo tra Regione e Governo centrale, abbiamo voluto mandare un messaggio forte affinché su questa materia si intervenga e si regoli un comparto che per troppo tempo è rimasto fermo. I margini per trovare spazi di manovra da parte della Regione vi sono, legislativamente parlando, e noi vogliamo sfruttare tutte le possibilità per andare in contro ad una categoria professionale non adeguatamente valorizzata”.

Continuano i consiglieri azzurri: “In questo senso abbiamo voluto raccogliere le richieste degli operatori, istanze che già qualche anno fa come Pdl avevamo accolto presentando insieme ai parlamentari una proposta di legge alle camere, che lamentano una carenza di attenzione nei confronti dell’organizzazione e modalità di esercizio dell’attività libero professionale delle professioni sanitarie non mediche. Con queste iniziative non abbiamo fatto altro che regolare la possibilità per il personale sanitario non medico che opera già nelle strutture sanitarie pubbliche di operare al di fuori dell’orario di servizio in forma intramuraria”.

“In questo senso concordiamo pienamente con la posizione del collega Luigi Morgillo, che ha sollevato dubbi fondati sull’iter che questo provvedimento potrà avere una volta giunto a Roma, in tale ottica le nostre posizioni sono tutt’altro che in antitesi. Semplicemente ci siamo sentiti di voler potare a conclusione un percorso attivato prima in Commissione e poi in Consiglio regionale affinchè su questa tematica si avvii una vera riforma che prenda in considerazione con attenzione l’eliminazione di vincoli che di fatto non fanno altro che limitare e danneggiare le attività professionali sanitarie e l’organizzazione sanitaria dei territori”, concludono Melgrati, Rosso e Bagnasco.