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Prestazioni sanitarie, tempi di attesa “biblici”: per un’eco senza urgenza si arriva già a fine 2015

liste d'attesa

Savona. Prestazioni sanitarie sempre più a rischio e per ottenere un appuntamento in tempi brevi occorre essere, spesso, davvero fortunati. Da un’indagine effettuata presso il Cup emerge che il sistema di prenotazioni è quasi al collasso, soprattutto per quanto riguarda le visite da effettuare con ricetta prioritaria, quella che reca la lettera “D”.

Gli sportelli dell’Asl 2 dovrebbero garantire la prestazione entro due mesi, ma in realtà si sta già sforando oltre i tre. Senza l’urgenza, inoltre, per un’eco mammaria o addominale si arriva alla fine del 2015, per una tac si va in estate ed una risonanza è disponibile da ottobre in avanti. Il grido d’allarme, però, o meglio lo sdegno dei pazienti, riguarda la scoperta sempre più frequente, delle prestazioni, garantite dagli stessi medici e con le medesime apparecchiature, in quattro-cinque giorni, però a pagamento, presso gli studi convenzionati con l’Asl ma privati.

Insomma, una vera e propria lotta per ottenere un appuntamento presso le strutture pubbliche, che troppo spesso porta gli utenti liguri a rivolgersi altrove, specie in Piemonte, dove il “gioco” di garantire una prestazione nel minor tempo possibile ai pazienti fuori regione è appetibile per le casse delle aziende sanitarie. Sembra che anche quest’isola felice stia per sparire, in primis perchè i costi da sborsare alle Asl piemontesi sono sempre più elevati, ma soprattutto perchè i rimborsi liguri arrivano a singhiozzo e con ritardi a stento sostenibili dalle strutture oltre confine.

I problemi, secondo i funzionari dell’Asl, sono molteplici. In parte dovuti alla mancanza di organizzazione dei medici di base, e anche di informazione, aggiungerebbero forse questi ultimi. Infatti c’è la tendenza, già più volte bocciata dalla direzione, di emettere ricette urgenti anche quando il caso non lo richiede, ma giusto per accontentare il paziente che si ritrova un appuntamento entro cinque giorni. Poi, da segnalare, c’è il poco rispetto di alcuni utenti, che non dovendo, in certi casi, pagare nulla, non si preoccupano nemmeno di annullare la prestazione nei tre giorni antecedenti. E ancora, per quanto riguarda le visite di controllo, da calendarizzare ogni anno, è pessima abitudine non rivolgersi al Cup appena effettuata una visita per programmare la successiva dopo 6-8 mesi, ma a volte c’è la tendenza di aspettare troppo e sotto data non è più possibile prenotarne una in tempo utile.

Queste sono alcune delle giustificazioni che si dà l’Asl, a dire il vero la responsabilità è di molti, ma sicuramente i tagli alla sanità, le casse vuote e, in taluni casi, gli sperperi di denaro, hanno portato ad una situazione davvero insostenibile per chi ha bisogno di curarsi nelle strutture pubbliche. La crisi, tra l’altro, non aiuta e sono sempre meno gli utenti che possono permettersi visite a pagamento.

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