Finale Ligure. Continuano le prove d’intesa tra i vertici aziendali di Piaggio e i sindacati. Nel frattempo, nell’attesa di entrare nello specifico del piano industriale, proseguono le iniziative messe in atto per mantenere alta l’attenzione sulla vicenda.
Per mercoledì 19 marzo le Rsu, appoggiate dal Comune, hanno lanciato la proposta di un’assemblea con i sindaci di tutto il territorio all’interno dell’azienda. L’intento è far sì che da tale assemblea possa uscire un documento congiunto dei sindaci stessi a favore della piena occupazione.
Finale Ligure, quindi, vuole raccogliere anche le altre amministrazioni per risolvere una vicenda difficile e complessa con un piano industriale certo.
Flaminio Richeri, sindaco di Finale Ligure, spiega: “È un’iniziativa che non nasce dall’amministrazione comunale, ma alla quale l’amministrazione comunale ha collaborato. Nasce dalle Rsu Piaggio: nel corso di un incontro che abbiamo avuto con loro in Comune una decina di giorni fa è nata la necessità di cercare di coinvolgere le istituzioni del territorio in maniera più pesante”.
“In quell’occasione si parlava con i sindaci della vallata – prosegue il primo cittadino -; ora si è pensato di invitare in Piaggio tutti i sindaci della provincia di Savona che vorranno venire, pregandoli di venire con la fascia, in modo che anche loro possano sentire dalla viva voce sia dei comuni direttamente interessati sia delle Rsu Piaggio qual è lo stato dell’arte a questo punto e quali sono le problematiche in campo che ricadono pesantemente sul tessuto socio-economico di tutta la provincia, non solo di Finale e Villanova d’Albenga. Inoltre, vedere se c’è la possibilità di concordare una sorta di dichiarazione d’intenti e di sostegno alle iniziative degli enti locali coinvolti e delle Rsu Piaggio, per dare maggior forza alle istanze che i lavoratori portano avanti”.
L’assemblea arriverà il giorno precedente all’incontro in Confindustria a Genova. “Anche questo è un segnale di come le istituzioni vogliono sostenere il lavoro. Mi auguro che con questa riapertura di un piccolo spiraglio ci sia la possibilità di discutere; vedo che da parte del mondo del lavoro si è capito che la situazione economica non è quella di 5/6 anni fa e qualcosa bisogna fare”.
“Questo qualcosa deve essere di buon senso – conclude Richeri -, condiviso e nel rispetto della dignità di tutte le persone”.