Pietra L. Inizieranno nei prossimi giorni gli interrogatori nell’ambito dell’operazione “Trash” che venerdì scorso ha portato agli arresti domiciliari due funzionari di Ata Spa, Mario Cena e Roberto Balbis, e di tre dipendenti del Comune di Pietra Ligure, il responsabile del settore servizi tecnici specializzati del Comune di Pietra Ligure Fabio Basso, Vincenzo Trevisano, segretario comunale colpito dall’obbligo di dimora a Ceriale, e il geologo Andrea Nencioni, che ha ricevuto il divieto di ingresso a Pietra Ligure.
I primi ad essere sentiti dovrebbero essere proprio i tre indagati finiti ai domiciliari seguiti dagli altri due. L’accusa per tutti e cinque, in concorso, e di aver alterato la gara per l’assegnazione dell’appalto della gestione della raccolta differenziata nel Comune di Pietra Ligure per favorire la vittoria dell’Ata di Savona. Un “aiuto” che, secondo la Procura, era finalizzato a far assumere proprio dall’azienda vincitrice dell’appalto il figlio di Fabio Basso, Luca. Un’assunzione che, effettivamente, era stata fatta da Ata dopo l’aggiudicazione del servizio per il Comune di Pietra.
Mentre l’iter giudiziario prosegue, sul fronte amministrativo, resta da decidere il destino dei tre dipendenti comunali finiti al centro dell’inchiesta. Sospensione, licenziamento, trasferimento oppure nessun provvedimento disciplinare sembrano essere le opzioni che saranno prese in esame. Proprio per discutere quale strada percorrere il sindaco Luigi De Vincenzi oggi incontrerà l’avvocato del Comune e stasera terrà un vertice con la maggioranza consiliare.