Cronaca

Operazione Trash, la Lega chiede un consiglio comunale urgente a Savona sul coinvolgimento di Ata

arecco lega

Savona. Il consigliere Massimo Arecco, della Lega Nord savonese, ha ufficialmente richiesto al presidente del consiglio ed al sindaco Berruti di convocare, con urgenza, un consiglio comunale nel quale fornire chiarimenti in merito al coinvolgimento di Ata, l’importante società partecipata dal comune, nell’indagine dei Carabinieri denominata “Operazione Trash”, che vede due dipendenti indagati per aver truccato un appalto sulla raccolta dei rifiuti nel comune di Pietra Ligure.

“Ormai sono mesi che la Lega Nord contesta l’operato della Giunta in merito alla politica industriale ed occupazionale attuato dai vertici della Società Ata – attacca Arecco – La notizia della tegola giudiziaria abbattutasi in questi giorni sull’azienda, però, aggrava ulteriormente le preoccupazioni sul futuro della partecipata, il cui ruolo economico è fondamentale per la città e per i suoi lavoratori”.

“Berruti ha sempre difeso l’operato della dirigenza e del consiglio d’amministrazione, dimostrandosi caparbiamente indifferente alle critiche sollevate dalla Lega in consiglio comunale – continua il leghista – Il sindaco ha costantemente avallato politicamente le scelte di avviare diversificazioni in settori anomali, per un’azienda il cui ‘core business’ avrebbe dovuto essere il ciclo completo del rifiuto urbano e le cui scelte, invece, si sono ampliate fino a coinvolgere la gestione delle spiagge e, forse, anche di discoteche estive”.

“Il mio timore – spiega Arecco – è che l’Ata potrebbe subire, dalle conseguenze dell’inchiesta giudiziaria, un considerevole danno di immagine, che potrebbero provocare pesanti ripercussioni sulla futura operatività dell’azienda.
La richiesta di convocazione urgente del consiglio comunale, pertanto, ha principalmente l’obiettivo di comprendere se il sindaco e la giunta hanno pienamente valutato tale circostanza”.

Arecco ha poi richiesto a Berruti un preciso impegno “affinché l’Ata venga mantenuta pubblica, tutelando il capitale aziendale ed umano della partecipata ed evitando che l’attuale complessa situazione possa fornire l’occasione per proporne la parziale, o totale, privatizzazione. In questo particolare momento economico, una scelta di tipo privatistico, per un’azienda come l’Ata, sarebbe assolutamente negativa per gli interessi della città e dei lavoratori”.