Bardineto. Sono stati il freddo e gli stenti ad uccidere Nicola Mazza. Lo conferma l’esame autoptico eseguito questa mattina dal medico legale Marco Canepa presso l’obitorio del cimitero di Zinola a Savona.
Il ragazzo di 28 anni era scomparso da Bardineto il 23 febbraio e trovato cadavere tre giorni fa a Toirano, sulla rive del torrente Varatella, nella zona del Salto del Lupo. L’autopsia ha escluso che all’origine del decesso ci sia qualche gesto di violenza da parte di terzi o qualche trauma: il corpo non riportava traumi, lesioni o ferite particolari.
La morte è arrivata quindi per cause naturali, come ipotizzato sin dalla prima ricognizione del cadavere. Mazza era molto dimagrito, aveva i piedi gonfi per il molto camminare, e presentava segni di ipotermia: fatali dunque la debolezza fisica e l’abbigliamento inadeguato con temperature molto rigide nella notte. Il cadavere è stato trovato da un pescatore, sulla parte rocciosa della riva del torrente, in una posizione “rannicchiata”, con i vestiti inzuppati: è possibile che Nicola Mazza ad un certo punto non ce l’abbia più fatta e si sia lasciato andare, adagiandosi sotto ad una roccia. La morte dovrebbe risalire a 48 ore circa prima del ritrovamento, quindi al 3 marzo.
La famiglia del 28enne si è chiusa nel massimo riserbo per il dolore e la disperazione. Il funerale del ragazzo si terrà probabilmente lunedì pomeriggio.





