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Il cinema di Altare passa al digitale col bando della Regione: salvo l’ultimo cinema della Valbormida

Altare (panorama)

Altare. Un passo innovativo che segna una “tacca” importante per la storia del Cinema Roma di Altare, l’unica sala rimasta in Val Bormida, dove è iniziata la proiezione dei films in digitale. Il cambiamento si è reso d’obbligo a causa dall’abbandono delle pellicole e della triste fine della produzione Ferrania.

“Pur con un po’ di nostalgia – spiega il parroco, Don Paolo Cirio – insieme al nutrito gruppo di volontari, che con passione hanno accompagnato la rinascita del cinema Roma (Natale 1998), si è deciso di proseguire facendo lo sforzo della digitalizzazione. Sono passati tanti anni, ma non è mancato l’impegno degli operatori e la partecipazione degli utenti che sono stati molto fedeli a questa piccola sala a partire dagli altaresi ed allargandosi ai paesi vicini”.

“A tutti va un grande ringraziamento perché questa bella storia ha potuto svilupparsi – continua – Un grazie ai volontari che si alternano per la gestione della macchina di proiezione, per la bigliettazzione, per l’assistenza in sala, per la pulizia, per la pubblicità. Ora la digitalizzazione con una spesa che supera i 50 mila euro. Va detto che è stata resa possibile dal bando della Regione Liguria a cui il cinema Roma ha partecipato ottenendo un contributo di circa 30 mila euro. Anche la Fondazione De Mari di Savona è stata attenta a questo progetto ed ha stanziato 9 mila euro. Più di tre mila sono stati raccolti dalle varie Associazioni altaresi grazie ad iniziative e private offerte di cittadini altaresi e non solo”.

E così la vallata conserverà l’ultima sua sala cinematografica. “Un cinema che svolge un grande ruolo sociale – spiega il parroco – essendo frequentato da persone di ogni età (dai bambini agli anziani) che vi trovano un punto di riferimento culturale, di socializzazione e di divertimento. Oltre alla proiezione dei film, il cinema di Altare si doterà di open Skype (con il posizionamento di una grande parabola) per poter offrire le prime di balletti, opere liriche e altre forme di spettacolo con collegamenti in diretta e in differita con i più grandi teatri del mondo”.

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