Albenga. Giovedì 6 marzo, alle ore 21, presso la sala al terzo piano di Palazzo Oddo, in via Roma 58 ad Albenga si terrà un evento organizzato dalla sezione del ponente ligure del Centro Pannunzio sul tema “Europeismo tra sogno, finanza e disastro sociale”.
Relatore sarà l’avvocato Marco Della Luna, scrittore e saggista e verrà presentato dal professor Marco Cammi. L’introduzione e il coordinamento saranno a cura di Marco Servetto.
Afferma il professor Pier Franco Quaglieni (nella foto), direttore generale del Centro Pannunzio: “Mario Pannunzio, come Spinelli e Rossi del gruppo del ‘Mondo’, sognarono un’Europa unita come antidoto alle guerre. Oggi quel sogno è svanito e resta il disastro sociale che i vertici economici europei hanno provocato. Il dibattito, aperto a tutti, è un momento di confronto per dare voce ai cittadini”.
“Come recita l’antico verso di Petronio, ‘Chi ha soldi naviga con venti tranquilli’ – dichiara Marco Cammi -. I venti che attraversano la nostra società impoverita sono infatti sempre più turbinosi e tutti ci chiediamo se e quando cesserà la tempesta. Marco Della Luna, attento osservatore di questo momento storico, al quale ha dedicato molte analisi, ci propone una sua coinvolgente lettura dei segni contraddittori che ci arrivano dal mondo della politica e dell’economia”.
“Il conflitto di classe come conflitto di interessi è oggi più reale e radicale che mai – afferma Marco Della Luna -. È il conflitto tra una popolazione generale che deve lavorare per produrre ricchezza e mantenersi, da una parte, e dall’altra una oligarchia mondiale che dispone di strumenti monetari e finanziari capaci di estrarre questa ricchezza senza nulla dare in cambio, di destabilizzare paesi ritenuti democratici e prosperi, di precipitare nella miseria centinaia di milioni di persone, senza incontrare una valida resistenza”.
“I popoli, le masse, sono divenuti superflui, oggi, o perlomeno intercambiabili, sostituibili, sacrificabili, per gli interessi del potere costituito – prosegue -. La solidarietà tra classe dominante e classi dominate, che bene o male caratterizzava il mondo tradizionale, è cessata. Le trasformazioni tecnologiche e finanziarie, i nuovi strumenti di controllo sociale e di prelievo dei redditi e della ricchezza, consentono una concentrazione del potere su scala globale e creano un divario abissale tra i vertici della società e il corpo sociale. Può ancora realizzarsi, in tale scenario, una lotta politica? Che chances hanno i movimenti dal basso antisistema? E che chances abbiamo noi?”
“Di economia ormai si parla molto e ovunque e non sempre con competenza o lucidità – conclude Marco Servetto -. Con questo incontro cercheremo di portare un contributo di chiarezza attraverso la relazione di un esperto del settore”.