Cronaca

Entro 10 giorni la riapertura della SP490 a Finale, Schneck: “Prima i lavori, poi si parlerà del resto”

Finale L. Serviranno una decina di giorni prima di poter vedere riaperta la SP 490 a Finale Ligure. E’ questa la previsione della Provincia sui tempi dell’intervento di messa in sicurezza della strada provinciale dove, nella notte di giovedì scorso, si è verificata una frana che ha trascinato sull’asfalto anche una cabina Enel, letteralmente esplosa sulla carreggiata.

Il traffico dovrebbe quindi riaprire (al più tardi) tra giovedì e venerdì della prossima settimana. A confermarlo, al termine di un vertice che si è tenuto a palazzo Nervi questa mattina, è stato l’assessore provinciale Roberto Schneck: “Stiamo procedendo con urgenza quindi, visto che le risorse in qualche modo sono state trovate, noi riteniamo entro la fine della prossima settimana di riaprire la strada. Comunque cerchiamo di essere sul pezzo per aprire, come è nella nostra filosofia, un’ora prima del previsto”.

L’assessore ha anche illustrato come si svolgerà l’intervento sulla SP490: “Si è definito come procedere insieme al geologo che ha lavorato tutto il weekend per portarci i rilievi. E’ un fronte che si può trattare con un disgaggio importante, ovviamente ci sarà poi anche da effettuare la discarica di tutto il materiale che oggi è sulla strada e di quanto deve ancora essere fatto cadere. Oltre al materiale roccioso bisognerà poi levare quel che è rimasto della cabina Enel. L’azienda tra l’altro non è più intenzionata a posizionare una cabina in quel sito”.

Schneck ha parlato anche dei costi dei lavori: “Noi, a differenza di altri enti, prima interveniamo e poi ci rivaliamo a livello finanziario verso chi magari è proprietario responsabile. Quella particella catastale è di Enel e l’invaso che ospitava la cabina è stato fatto da loro. La priorità assoluta oggi ovviamente è quella di riaprire la strada prima possibile. Quindi: disgaggio, reti con dei chiodi di circa sei metri di profondità e mantenimento di quella berlinese di blocchi di cemento lungo la strada per sicurezza. Gli uffici hanno dato priorità massima a questa cosa quindi andiamo in somma urgenza. Ci vogliono 60 mila euro per il primo intervento, che serve per riaprire la strada in sicurezza, poi ne serviranno altri 90 mila per affrontare tutto in discorso di terre armate e per la sistemazione definitiva”.

Non è mancato nemmeno un paragone con la situazione di Andora: “Ci sarà poi da fare un ragionamento con Enel perché il terreno e la proprietà sono loro. L’invaso che ha provocato la caduta del masso è di Enel, ma ribadisco, a differenza di quanto successo con il treno di Andora, prima di andare a capire le responsabilità e chi deve pagare, noi come Provincia e proprietari della strada abbiamo l’obbligo di riaprirla. Noi andiamo avanti spediti poi dopo, tra uffici, si metteranno d’accordo su chi dovrà pagare il danno. Il nostro obiettivo è lavorare per levare il disagio prima possibile”.

“Non ci sarà un senso unico alternato. Quando la strada sarà pronta per essere riaperta lo sarà a doppio senso. Però non escludo che possa essere fatta una valutazione che permetta, ad intervento in corso, di aprire qualche giorno prima ad una solo corsia, ma è difficile dirlo ora. E’ ovvio che la volontà dell’amministrazione è cercare di dare il via alla transabilità nel più breve tempo possibile, ma oggi non posso dire che ci sarà prima un senso unico alternato. Lavoriamo perché ciò accada” conclude Schneck.

Anche il presidente della Provincia Angelo Vaccarezza ha voluto rimarcare la tempestività con cui l’Ente da lui governato si è mosso per risolvere il problema della frana: “La situazione è difficile, ma ci terrei a precisare che qua si vede la differenza tra la Provincia e gli altri enti. E’ una frana causata dall’Enel che ha scavato la montagna, ha creato la situazione di pericolo, è esplosa la cabina ed è crollata sulla strada. Se noi fossimo le Ferrovie diremmo che deve occuparsi di tutto colui che ha creato il danno. Noi siamo la Provincia: oggi interveniamo e lo facciamo con somma urgenza. Nell’arco di 10 giorni tutto sarà rimosso e il versante sarà rimesso in sicurezza per poter transitare tranquilli e poi ci porremo il problema dei rimborsi. Questo lo dico a futura memoria il giorno in cui la province non ci saranno più”.