Finale Ligure. Massi da quasi 400 kg, detriti ovunque. E il tetto della cabina elettrica al centro dell’asfalto, ancora intatto, quasi come se la parte superiore della casupola fosse saltata in aria alla stregua di un “tappo”, finendo per atterrare sulla carreggiata.
Lo scenario sulla provinciale che collega Finale Ligure con il casello autostradale e Calice è impressionante. Ed ancora più paradossale deve essere stato per gli automobilisti che, immediatamente dopo il crollo, se la sono trovata davanti, improvvisamente, nel buio più totale: dopo una leggera curva, ecco in mezzo alla strada il tetto di quella che sembrava una casa, e le scintille che arrivavano dalla ringhiera che delimita le aree Piaggio a causa dei cavi dell’alta tensione tranciati e penzolanti. Quello della recinzione elettrificata è l’altro dettaglio terrificante: una gigantesca trappola mortale, che per fortuna non ha mietuto vittime ma avrebbe potuto rivelarsi letale.
Un testimone prova a ricostruire quegli istanti: “Passavo per la strada quando ho visto una vampata verso la montagna, e la strada è rimasta al buio”, racconta. Quello della vampata è un particolare ricorrente nelle testimonianze, e suggerisce l’ipotesi di un’esplosione, così come il modo in cui la parte superiore del fabbricato è arrivata sull’asfalto: non è ancora chiaro però se questa esplosione sarebbe causa o conseguenza del crollo.