Savona. I Buchi Neri sono le moderne Colonne d’Ercole del nostro Universo? Nulla può arrivare nel nostro mondo dal loro interno, o forse no?
Ipotizzati già nel 1700 sulla base della sola teoria Newtoniana della gravitazione, per un paio di secoli non hanno destato particolare attenzione, ma nel secolo scorso con la teoria della Relatività Generale formulata da Albert Einstein sono diventati dei veri e propri confini dell’Universo.
Oggi i Buchi Neri sono terra di confine non solo fisicamente ma anche da un punto di vista della conoscenza, per una loro trattazione rigorosa è necessaria l’applicazione simultanea della teoria della Relatività Generale e della Meccanica Quantistica, fino ad ora nessuno ci è riuscito.
Oggi telescopi di tutti i tipi forniscono preziosi dati sulla natura di questi oggetti: telescopi spaziali con rivelatori sensibili ai raggi X identificano i dischi di accrescimento di questi oggetti, grandi reti di radiotelescopi cercano di fare “fotografie” delle zone prossime all’orizzonte degli eventi e si è riusciti ad osservare stelle che orbitano attorno a qualcosa a velocità di oltre cinquemila chilometri al secondo. Ma a sorpresa uno dei maggiori studiosi di questi oggetti, Stephen Hawking, pubblica un lavoro che preannuncia ancora sorprese.
Di tutto ciò si discuterà venerdì 14 marzo alle ore 18, a Savona, presso la libreria Ubik in corso Italia. Sarà presente Ugo Ghione presidente dell’Associazione Astrofili Orione. Introdurrà il professore Alessandro Venturelli.