Economia

Bombardier, da settembre ritorno alla piena occupazione con le commesse Trenitalia

Vado L. Confermate le buone notizie per i lavoratori della Bombardier di Vado Ligure. Ancora cassa integrazione a rotazione fino al mese di settembre ed in seguito ritorno alla piena occupazione, una occupazione a pieno regime garantita dalle commesse per la E464 di Trenitalia, che garantiranno carichi di lavoro per il 2014-2015. E’ quanto è emerso nel faccia a faccia tra vertici aziendali e organizzazioni sindacali di categoria che si è svolto oggi all’Unione Industriali di Savona.

Un primo sospiro di sollievo per i lavoratori del sito produttivo vadese impegnati da tempo nella vertenza con l’azienda. “Le questioni sul breve periodo sono più positive di quanto ci aspettassimo – dice soddisfatto Andrea Pasa, segretario Fiom Cgil – l’azienda ha formalizzato addirittura per iscritto il rientro dalla cassa integrazione di tutte le persone, con una previsione di carico di lavoro fino a marzo 2015. Rimangono comunque le perplessità sul lungo periodo, e l’attenzione deve rimanere altissima: dovremo mettere immediatamente in campo le istituzioni locali, in primis la regione, per avere un incontro con il Ministero dello Sviluppo Economico dove mettere assieme Trenitalia, sindacati e azienda. E’ assolutamente necessario per dare un futuro allo stabilimento di Vado, anche se le aperture mostrate oggi dall’azienda sono positive”.

E queste aperture consisterebbero in un cambio di strategia da parte di Bombardier: “Il gruppo ci ha spiegato che ora ritiene strategico il sito di Vado, e che il mercato italiano interessa – spiega Giovanni Mazziotta, segretario Uilm – pertanto, in caso di commesse o prodotti mirati, l’azienda è disposta ad aprire degli investimenti”.

Un auspicio che si riflette nelle parole di Alessandro Vella, segretario regionale Fim Cisl: “Il gruppo deve continuare a contare sul sito di Vado perché è il punto di riferimento del mercato italiano. Una soluzione potrebbe venire dal settore delle merci: è un mercato che potrebbe avere degli sviluppi, abbiamo una flotta obsoleta e quindi se ci fosse ad esempio da Trenitalia un segnale forte su questo settore potrebbe essere una possibile soluzione”.

“In questo momento era utile, visto il carico provvisorio e non tanto esteso nel tempo, fare un ragionamento più ottimistico – spiega Bruno Martinazzi, coordinatore della Rsu – Quindi abbiamo provato a puntare alla chiusura della cassa integrazione straordinaria nei tempi previsti, ovvero settembre, dopodiché comunque rimboccarci le maniche insieme all’azienda, perché il problema è solo spostato a marzo 2015”.

Un incontro, quindi, quello odierno, che dovrebbe consentire di portare avanti la complessa trattativa sindacale e aziendale che riguarda i futuri investimenti sullo stabilimento, in particolare per l’omologazione dei nuovi elettrotreni, in un clima più sereno.