Albenga. Gli uomini della Direzione investigativa antimafia e i militari della Guardia di finanza, dalle prime ore della mattinata odierna, hanno messo in atto una serie di perquisizioni ad Albenga e Pietra Ligure.
Teatro dei “rastrellamenti”, scattati su disposizione del presidente del tribunale di Savona, sono state le abitazioni riconducibili a Michele Cetriolo. Detto “Il Romano”, l’uomo è da molti anni nel mirino della Dia. Il valore complessivo dei beni mobili ed immobili sottoposti a sequestro ammonta a circa 4 milioni di euro. All’uomo sono stati sequestrati auto di lusso, tra le quali una Ferrari, preziosi, conti correnti, partecipazioni societarie ed investimenti mobiliari.
Verso la fine degli anni ’90 Cetriolo è stato protagonista del procedimento penale della Dda fiorentina denominato “Sorgente 2”, relativo ad un’associazione per delinquere di matrice mafiosa operante prevalentemente in territorio toscano e dedita soprattutto al traffico di stupefacenti che vide coinvolti elementi della locale ‘ndrangheta Romeo-Siviglia operante nello Spezzino. Fu condannato a 3 anni di reclusione ed una multa di 4,2 milioni di lire.
Recentemente l’uomo, 56enne, residente nella frazione San Fedele di Albenga, è risultato coinvolto in un vasto giro di usura. Il suo nome era stato trovato scritto nel biglietto d’addio di un macellaio di Borgio Verezzi che si suicidò perché strozzato dai “cravattari” e, prima di togliersi la vita, lo indicò tra i responsabili. Per questi ultimi fatti il tribunale di Savona lo ha condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione.