Cronaca

Alassio, violazioni ambientali nei lavori sulla via Julia Augusta: assolti i vertici della Sca

via julia augusta

Savona. Si è chiuso con tre assoluzioni il processo per i lavori eseguiti nel 2011 su un tratto della strada romana “Julia Augusta” di Alassio. A giudizio c’erano tre persone, Roberto Socco e Gianni Rebaudo, allora ai vertici della Sca, società del Comune della città del Muretto, e Lucia Defilippi, legale rappresentante della ditta che eseguì l’intervento, la Icose di Albenga.

Tutti e tre erano accusati di concorso in violazione al codice di tutela ambientale e paesaggistica in relazione ai lavori di asfaltatura che sarebbero stati eseguiti senza permesso dalla Icose per conto della Sca sull’antica strada tra Alassio e Albenga. Accusa dalla quale gli imputati (che erano difesi dagli avvocati Alessandro Parino, Giulio Bettazzi, Marco Mazzola e Giuseppe Sciacchitano) sono stati assolti “perché il fatto non sussiste”.

Nel corso dell’istruttoria la difesa ha sostenuto che il vincolo architettonico era stato autorizzato dalla sovrintendenza mentre quello paesaggistico era stato pienamente rispettato nello svolgimento dei lavori resi necessari per le problematiche alluvionali. Nello specifico erano state posate alcune tubature dell’acquedotto, che non hanno alterato lo stato dei luoghi, lavori che all’epoca erano stati resi necessari da situazioni alluvionali. Il pm aveva chiesto un anno di reclusione per gli imputati.

“Questo era un processo che non doveva neanche iniziare – dichiara l’avvocato Alessandro Parino, difensore di Socco – eravamo pienamente convinti della legittimità dell’operato della Sca e del suo Presidente del Consiglio di Amministrazione, che peraltro, nello specifico, non aveva poteri direttivi o tecnici ma di mera rappresentanza, ugualmente dimostrato, al pari di quanto contestato, in istruttoria”.