Borghetto S.S. Legalità e mafia. Sono i due temi intorno ai quali si incentra il progetto “Parliamo di legalità” che il Comune di Borghetto Santo Spirito ha scelto di proseguire. L’iniziativa sarà articolata in varie fasi e proporrà una serie di attività ed incontri, durante i quali questi temi verranno spiegati e contestualizzati.
Protagonisti dei dibattiti saranno, di volta in volta, rappresentanti delle istituzioni, familiari di vittime, autori impegnati a divulgare la cultura della legalità. Gli incontri si svolgeranno il prossimo 7, 21 (in doppio orario, alle 9 per le scuole ed alle 21 a palazzo Pietracaprina per la cittadinanza) e 25 febbraio (alle 10, solo per gli studenti). Per il primo appuntamento saranno presenti Valeria Grasso e Frediano Manzi, che porteranno la propria testimonianza quali vittime di mafia.
Valeria Grasso, è la protagonista di una storia complicata. Ribellandosi alla mafia che voleva imporle il pizzo come imprenditrice, si è trovata in fuga. Ha denunciato un sistema corrotto e oggi crede che la sua storia possa avere un messaggio per tutti, a partire dai giovani. Con “Legalità è libertà” Valeria ha scelto di impegnarsi per quei giovani che vogliono fare imprenditoria al Sud senza compromessi con il sistema mafioso. Frediano Manzi, imprenditore e commerciante dagli anni settanta, paga regolarmente il pizzo alla famiglia pugliese dei Caputo, legata alla Sacra Corona Unita, che a Milano aveva il monopolio del mercato dei fiori. Dal 10 al 15 gennaio 1993 i Caputo distruggono cinque chioschi di fiori di proprietà di Manzi, a causa della sua impossibilità di continuare a pagare il pizzo. Manzi decide allora di denunciare i fatti alla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano. Inizia così la Lotta contro la criminalità organizzata. Il 5 febbraio 2013 Manzi, dopo diversi tentativi di suicidio, si dà fuoco davanti alla sede Rai di Corso Sempione a Milano, riportando gravi ustioni su volto, braccia e torace. Appena prima di darsi fuoco, Manzi ha avvisato alcuni giornalisti e ha consegnato una lettera per motivare il suo gesto. Nelle prime righe si legge: “Ho deciso di darmi fuoco per portare l’attenzione delle istituzioni su tutte le vittime dell’usura”.
Protagonista del secondo incontro, il 21 febbraio, sarà Giovanni Impastato, fratello di Giuseppe Impastato, che racconterà la storia del fratello Peppino, morto e il 9 maggio del 1978, dilaniato da una violenta esplosione. Col suo cadavere venne inscenato un attentato, atto a distruggerne anche l’immagine, in cui la stessa vittima apparisse come attentatore suicida, ponendo una carica di tritolo sotto il suo corpo adagiato sui binari della ferrovia. Con la fondazione di Radio-Aut, con cui denuncia delitti e affari mafiosi, fermando grossi progetti di speculazione, Peppino Impastato ha decretato la sua condanna a morte. Giovanni Impastato, la mamma Felicia e gli amici più cari, prima nel denunciare, soli contro tutti, la verità di quanto accaduto a Peppino per riabilitarne la memoria, successivamente per chiedere ed ottenere giustizia e ora, compito demandato a Giovanni dopo la morte della madre, per esserne testimonianza diretta di fronte al mondo intero ed arrivare anche alle nuove generazioni.
Per il terzo ed ultimo appuntamento saranno presenti Gerardina Basilicata, Prefetto di Savona, e il Colonnello Alessandro Parisi, Comandante Provinciale dei Carabinieri che incontreranno le ccuole per parlare di Legalità e Sicurezza.
“Il progetto Parliamo di Legalità, nato nel 2013 dalla volontà di divulgare la cultura della Legalità, della giustizia, della costituzionalità, come valore per le generazioni di oggi e di domani, prosegue nel 2014 con tre importanti incontri, organizzati a favore delle Scuole e della cittadinanza. Oltre alle vittime di mafia, che racconteranno la propria tragica esperienza il 7 ed il 21 febbraio, nel terzo e conclusivo appuntamento avremo il privilegio di incontrare il Prefetto Gererdina Basilicata ed il Comandante Provinciale dei Carabinieri Colonnello Alessandro Parisi, che illustreranno l’impegno profuso dalle Istituzioni per l’accrescimento di questi valori fondamentali” spiega il vicesindaco ed assessore alla cultura Maria Grazia Oliva.
