Cronaca

Savona, promotore finanziario accusato di aver truffato i clienti: patteggia 14 mesi

Procura Savona

Savona. Un promotore finanaziario che, secondo l’accusa, intascava i soldi dei clienti. E’ un copione già visto quello che vedeva per protagonista un sessantaseienne savonese, M.R., che era stato indagato dalla Procura di Savona per truffa. L’uomo, difeso dall’avvocato Paolo Foti, che era stato rinviato a giudizio, questa mattina, ha definito la sua posizione patteggiando 14 mesi di relcusione e 400 euro di multa con la sospensione condizionale della pena.

Nella contestazione iniziale della Procura, il promotore finanziario doveva rispondere dell’accusa di aver sottratto circa mezzo milioni di euro ai suoi clienti, che gli avevano affidato i loro risparmi da investire. Uno scenario che, in realtà, era leggermente diverso: l’imputato aveva infatti chiarito davanti al pubblico ministero Ubaldo Pelosi di non aver trattenuto per sè tutti quei soldi, ma solo in parte. Le somme di denaro indebitamente prelevate dagli investitori sarebbero infatti state utilizzate per tappare alcuni buchi causati da investimenti errati. L’uomo non avrebbe insomma raggirato i clienti per trarne solo un vantaggio personale, ma anche per “tamponare” le perdite che aveva causato. Una tesi accolta anche dal pm che, nel concordare il patteggiamento, aveva anche modificato l’imputazione eliminando l’accusa di appropriazione indebita inzialmente contestata.

Le accuse al promotore, che gli erano costati oltre all’inchiesta penale anche la radiazione dall’Albo della Consob nell’ottobre del 2012, risalgono alla primavera del 2012. In quel periodo la Banca Fideuram aveva sollevato dubbi sulle sue condotte. Dopo la segnalazione il Banco Popolare SC, capogruppo della Banca Popolare di Novara, aveva confermato che alcuni degli assegni oggetto di contestazione, presentati nelle sue filiali per l’incasso, erano stati versati su un conto corrente intestato proprio a lui. Lo stesso promotore, che ha anche parzialmente risarcito insieme alla banca per cui lavorava le vittime del raggiro, aveva poi fatto le prime ammissioni davanti agli inquirenti