Cronaca

Savona, diventano un caso i miasmi in via Vittime di Brescia: potrebbero essere tossici

Savona. La segnalazione era giunta in redazione giusto una settimana fa: i residenti della zona di via Vittime di Brescia e via Nostra Signora degli Angeli non ne potevano più. Cattivi odori continui, liquami in strada: “Ci lamentiamo da molto tempo, ormai, ma dicono che è tutto in ordine”. Ripetute segnalazioni erano partite alla volta di Polizia Municipale e Arpal, ma, apparentemente, senza risposta: e così alcuni abitanti avevano deciso di rivolgersi a IVG, fotografie alla mano, “per fare in modo che qualcuno si muova”.

In realtà i primi passi in questo senso della Municipale risalgono addirittura all’estate, dopo le prime segnalazioni dei residenti. E dopo il “grido d’aiuto” di settimana scorsa, il Comune si è tempestivamente informato, scoprendo che le cose potrebbero rivelarsi meno semplici del previsto. Per spiegare l’odore terribile che da mesi ormai infesta la zona e i liquami che si riversano in strada, i cittadini ipotizzavano infatti un “semplice” problema alle fognature del quartiere: il rischio invece è che odori e liquami provengano non dal sistema fognario, ma da alcune vasche di pertinenza di Ferrovie (la zona è quella immediatamente adiacente al lato monte della stazione).

Se così fosse, il problema sarebbe duplice: da una parte il ripristino non sarebbe di competenza del Comune ma di FS, a cui toccherebbe di conseguenza garantire tempi celeri; dall’altra, se non si trattasse di liquame fognario, resterebbe da capire la natura dei miasmi e se c’è la possibilità che si tratti di sostanze tossiche o comunque in qualche modo nocive per la salute.

Già a settembre sia i vigili sia Arpal si sono rivolti all’Autorità Giudiziaria, con l’obiettivo di chiarire rischi e responsabilità. Proprio in questi giorni, poi, dovrebbero arrivare i risultati dei campionamenti effettuati sui liquami: dalle analisi ci si aspettano risposte sia sull’effettiva provenienza dei liquidi e degli odori, sia sulla loro eventuale tossicità.

I residenti della zona restano alla finestra, con il naso tappato. Ad aspettare di scoprire se davvero hanno inalato sostanze tossiche per tutti questi mesi. E, in questo caso, chi ne dovrà rispondere.

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