Politica

Nuove sale operatorie Cairo, la minoranza: “Tutto fumo negli occhi”

ospedale cairo: nuove sale

Cairo M. “La Val Bormida ha assistito all’ennesima sfilata di doppiopetti eleganti e di fasce tricolori plaudenti al sistema politico regionale”. Commenta così l’inaugurazione delle nuove sale operatorie al “San Giuseppe” di Cairo il consigliere di minoranza Giovanni Ligorio, che insieme al Comitato sanitario locale ha disertato la cerimonia.

“Che bello… i residenti della Riviera Ligure ‘possono venire ad operarsi qui a Cairo Montenotte’! Si offrono grandi prestazioni, grandi professionalità, insomma l’ospedale di Cairo sarà la nuova mecca delle prestazioni sanitarie liguri! Il sindaco Briano ha il coraggio di dire ‘puntiamo sempre a maggiori servizi’, ma a quali servizi si riferisce? La realtà è che e stata mantenuta solo una parvenza di ospedale, e che la salute dei cittadini della Val Bormida non interessa a nessuno dei politici regionali né tanto meno a quelli locali che hanno determinato con il proprio disinteresse lo stato attuale”.

“Il problema della salute in Val Bormida – prosegue Ligorio – non tocca chi è ricco o chi è capace di cavarsela da solo, è solo dei nuovi poveri, di chi è solo, anziano, disabile, isolato dalla neve. A questi avrebbero dovuto dare risposte e speranze concrete il presidente Burlando, l’assessore Montaldo, il direttore dell’Asl 2 Neirotti, il sindaco Briano, il consigliere Boffa, l’assessore Rambaudi e in ultimo l’assessore Rossetti che magari con la mannaia dell’economia taglia gli aiuti anche a chi è davvero disabile. Si afferma che nel 2013 sono stati effettuati 7960 accessi al Punto di Primo Intervento, ma non si ricorda alla memoria collettiva che nell’anno 2011 erano stati 13.700 e nel 2012, anno in cui si era cominciato a tagliare, erano stati comunque oltre 12.000. Si dice con enfasi che nel 2013 sono stati effettuati 2972 interventi in Day Surgery, ma le cifre degli anni precedenti 2010, 2011, 2012 con la presenza se pur parziale della Chirurgia Generale erano più o meno simili, con la differenza che la risposta che la popolazione della Valbormida riceveva, specie nel 2010 e 2011, era più appropriata e rispondente alle richieste del territorio. Ci si dimentica delle 2000 prestazioni di endoscopia digestiva fatte nel 2011 e 2012 nell’ospedale di Cairo: esse davano una risposta immediata ai valbormidesi e consentivano al Servizio di endoscopia di Savona di mantenere dei tempi d’attesa pari a 15 giorni”.

“Ora, dopo la soppressione del Servizio di endoscopia di Cairo i tempi di attesa per tutti sono di 5 mesi. Potremmo continuare di questo passo citando innumerevoli contraddizioni, la verità e che l’ospedale di Cairo Montenotte, che si è sempre distinto per efficienza ed efficacia nel dare risposte concrete alla sanità locale e regionale, è stato trattato come carne da macello, venduto dai tanti politici locali genuflessi alla politica regionale… ma ahimé il bisogno dei deboli non tocca i potenti! Per il San Giuseppe non solo è la memoria di ciò che esso era, ma è una vergogna per l’incapacità che tutti i politici hanno dimostrato…tanto essi comunque hanno e avranno tutte le opportunità per ben curarsi in ospedali o strutture all’ultimo grido!”, conclude il consigliere.