Genova. “Se il metodo è questo, riunirsi in 6 e decidere per 250 con il presupposto di dover rappresentare 15 mila iscritti, il risultato non può essere che deludente”. Stefano Gaggero, ex candidato alla segreteria del Pd ligure per la mozione Civati, interviene così sulla seduta fiume del partito di oggi, alla sala Cap di Genova, riunito per il ballottaggio e la nomina del nuovo segretario.
“Abbiamo cercato per una settimana – spiega Gaggero – di impostare un metodo trasparente e onesto e in una mattinata abbiamo assistito, tra Cavarra e Lunardon, ai soliti giochetti. Questo gioco delle parti non era quello ci saremmo aspettati e non era quello che si sarebbero aspettati gli elettori primarie”.
“Siamo stati – aggiunge Gaggero – e saremo disposti ad accettare accordi con altre mozioni solo se proposti con chiarezza e alla luce del sole, all’insegna trasparenza”.
“Ci siamo astenuti sull’elezione del segretario – continua ancora Gaggero – coerentemente col metodo che abbiamo impostato, non avendo ricevuto risposte sufficienti. Continueremo a lavorare con impegno – anche dopo la deludente giornata di oggi – per portare avanti i nostri contenuti di sinistra per un partito corrente che fa quello che dice”.
“Dopo che abbiamo perso 60 mila elettori alle primarie – conclude Gaggero – e dopo la riconferma dei soliti metodi e delle solite larghe intese a livello nazionale, il Pd ligure avrebbe dovuto rispondere con un moto d’orgoglio per recuperare la fiducia dell’elettorato tradito. Così non è stato. Lavoreremo, e invitiamo anche gli altri a farlo, per tornare a parlare a queste persone con un linguaggio chiaro e per una politica trasparente”.