Sassello. “Può un ente con un utile netto consolidato di 1.032 milioni tagliare i servizi ad un piccolo comune montano?”. La provocatoria domanda è di Daniele Buschiazzo, sindaco di Sassello, ed è riferita alla paventata chiusura dell’ufficio postale di Palo: “Sembra paradossale che un ente statale, che dovrebbe avere come oggetto il bene pubblico pensi di migliorare il proprio bilancio pensando di tagliare un piccolo ufficio”.
L’ultimo bilancio consuntivo (2012) di Poste italiane si è chiuso, secondo i dati sul sito, con un utile netto consolidato di 1.032 mln, ricavi totali per 24 mld e investimenti per 477 mln, con ricavi record per PosteVita (a quota 10,5 mld, +10,5%) e 3 milioni di Sim attivate per PosteMobile.
“E’ grottesco che un ente con un utile simile ci chieda di fare sacrifici per la sua gestione interna – tuona Buschiazzo – Non può sottrarre un servizio fondamentale ai cittadini motivandolo con necessità gestionali. E’ così lo che lo Stato aiuta i Comuni? Rai way ci chiede di contribuire allo sgombero neve e non ci dà un servizio? Le Poste ci chiedono di contribuire ad aumentare ulteriormente i loro già elevati utili tagliando un servizio sul nostro territorio?”.
“Le Poste dovrebbero garantire che siano previsti sufficienti punti di accesso che tengano conto delle esigenze degli utenti delle zone rurali e scarsamente popolate e, inoltre, dovrebbero garantire una densità appropriata dei punti di accesso in queste zone al fine di soddisfare gli obblighi del servizio universale. Non è una mia opinione personale – sostiene il sindaco – ma è la citazione della direttiva comunitaria 6 del 20 febbraio 2008: i commi 1, 5, 7 e 8 dell’art. 3 del D.lgs 261/1999 (Attuazione della direttiva 97/67/CE concernente regole comuni per lo sviluppo del mercato interno dei servizi postali comunitari e per il miglioramento della qualità del servizio) sostengono l’universalità del servizio”.
“Esiste anche un fondo di compensazione da parte dello Stato per garantire il servizio universale amministrato dal Ministero delle comunicazioni ed è rivolto a garantire l’espletamento del servizio in quelle zone in cui è difficile da mantenere (art. 10 del D.lgs 261/1999) – insiste Buschiazzo – Lo stesso contratto di programma 2009-2011 tra il Ministero dello Sviluppo Economico e Poste Italiane recepisce questo decreto legislativo”.
“Inoltre, senza l’ufficio di Palo si supererebbero i 6 km previsti all’art.2 del DM del 7 ottobre 2008 per la copertura del servizio sul 97,5% della popolazione relativamente allla distanza minima ad un ufficio postale dei residenti a Palo, Alberola, Veirera e Piampaludo (circa 300 abitanti che nel periodo estivo con i turisti decuplicano) – continua il primo cittadino – Sassello si estende per 100 kmq, tutti sul versante padano (quindi, abbiamo tutti i disagi delle intemperie invernali), i collegamenti fra le frazioni non sono facili (la corsa di collegamento con le zone alte costa al Comune di Sassello oltre 33 mila euro, perché anche in questo caso i 20 km fra Sassello e Piampaludo non vengono coperti dal Trasporto Pubblico Locale, ma se li deve pagare il Comune) e in più si ventilano ulteriori tagli sui servizi essenziali”.
“Si parla tanto di valorizzare l’entroterra, ma senza i servizi non è possibile nessuna valorizzazione – dice sconsolato Buschiazzo – Facciamo i salti mortali per garantirli. Sulla scuola ci siamo inventati, grazie alle nuove tecnologie, con le nostre forze e in gran parte con nostre risorse un sistema per mantenere una qualità elevata dell’apprendimento sui nostri territori. E, nonostante questo, lo Stato ci chiede ulteriori sacrifici. Ho chiesto comunque lunedì un incontro per capire come stanno realmente le cose al Direttore delle Poste della provincia di Savona, anche perché ad oggi, a parte gli articoli di giornale, in Comune a Sassello non è arrivato nulla di ufficiale relativamente alla chiusura dello sportello di Palo”.
Dell’argomento si è discusso anche in Regione, con l’interrogazione urgente presentata dal consigliere Armando Ezio Capurro: “La presenza degli uffici postali è elemento indispensabile per tutelare un corretto tessuto sociale soprattutto in una regione quale la Liguria – afferma Capurro – dove la percentuale di persone anziane è notevolmente superiore rispetto alle altre regioni italiane. Notoriamente la popolazione anziana risulta poca avvezza alle nuove tecnologie , pertanto il ruolo degli uffici postali diventa elemento insostituibile per garantire alla cittadinanza servizi indispensabili”.
“Inoltre da diversi anni Poste Italiana ha attivato una serie di servizi bancari che rendono ancora più impellente la necessità di assicurare il servizio giornaliero con il relativo personale durante l’anno e in modo particolare in molte località della costa e dell’entroterra dove durante la stagione estiva la popolazione cresce in modo esponenziale. A fronte di questo siamo invece costretti ad assistere da parte di Poste Italiane – conclude Capurro – alla continua chiusura di uffici postali soprattutto per quanto riguarda numerose località del nostro entroterra”.