Liguria. “In una regione tradizionalmente rossa come la Liguria la battaglia per la segreteria regionale influenza tutta la politica e in maniera considerevole il futuro della regione. Ieri il candidato alla segreteria regionale, il cuperliano Giovanni Lunardon ha presentato il suo programma e se non sapessimo da che parte sta in Liguria il candidato renziano, sembrerebbe di essere in presenza di uno strano caso di scambio di programma”. La critica arriva dal senatore Maurizio Rossi, di Liguria Civica.
“Fatti e prese di posizione fino ad oggi registrate dai renziani/burlandiani – continua il senatore – testimoniano una volontà di proseguire in una linea conservatrice, ingessata nella scelta degli stessi uomini e donne che oggettivamente non hanno brillato per la gestione regionale, peraltro oggi in grave difficolta a causa delle spese pazze sostenute in questi anni”.
“Ci appare come una difesa ad oltranza della casta della Regione, che ormai è senza appello – è l’attacco di Rossi – Quello che a noi invece piace del discorso di Lunardon è che ricalca il nostro programma, espresso sin da luglio, su due punti fondamentali: abolizione del listino elettorale e dimezzamento del compenso dei consiglieri e siamo fiduciosi che anche sull’abolizione dei finanziamenti dei gruppi Lunardon condivida la nostra posizione, al pari di quanto sostenuto da Renzi, Doria, Chiamparino e persino Berlusconi”.
“Lunardon sostiene che ‘siamo alla fine di un ciclo amministrativo, basta con la politica dei caminetti e delle investiture calate dall’alto’ – spiega il senatore – Concetto assolutamente condivisibile specie da chi, come noi, da sempre non guarda alle appartenenze ideologiche, ma agli impegni concreti che guardino al bene dei cittadini della nostra Regione”.
“Non ci interessa chi sta con Renzi, chi con Cuperlo o Civati, come non ci interessa chi sta a destra, sinistra o al centro; vogliamo solo guardare i programmi nell’interesse della nostra Liguria, ed ora Lunardon ne ha presentato uno chiaro e convincente”, conclude.