Genova. Congresso regionale ligure del Pd: il candidato Stefano Gaggero, presidente del Circolo Pd di Sturla-Quarto a Genova, interviene sul tema dei costi della politica che definisce “di stringente attualità”: “La questione non è delle meno spinose e, come membro del Pd di Genova, ho letto con interesse la proposta avanzata da Giovanni Lunardon legata alla ‘scoperta’ della necessità di dover intervenire – in tempi stretti – per il contenimento delle indennità dei consiglieri regionali”.
“Si tratta – prosegue Gaggero – di una proposta condivisibile, diciamolo subito. E’ giusto aprire il dibattito sul progetto lanciato da Matteo Renzi di ridurre le indennità dei consiglieri a livelli non superiori a quella del sindaco del capoluogo. Forse l’unico modo per la politica di recuperare una dignità, fatta a pezzi da troppe storie di mancato rigore, egoismo e nessun senso di comunità, è ripartire dal concetto di giusto ed equo, quanto di più lontano ci sia dai privilegi di quella che, per tanti anni, si è comportata di fatto come una casta. Dico di più: già che ci siamo sarebbe il caso di puntare l’attenzione su un quadro un po’ più ampio della materia e avanzare un’altra idea. Quello che serve, a mio parere, è una completa revisione del sistema dei rimborsi di consiglieri e gruppi, che – per quel che mi riguarda – potrebbero anche essere aboliti, fatti salvi i costi destinati agli uffici e agli stipendi dei collaboratori. Come presso il Parlamento Europeo, bisognerebbe regolare la natura dei contratti e degli stipendi dei collaboratori, offrendo garanzie di trasparenza ai cittadini e di sicurezza a lavoratori”.
“Infine, è necessario procedere in tempi stretti all’istituzione di un’anagrafe dei politici e dei partiti regionali che renda pubblici attraverso internet i dati sugli eletti (ma anche su dirigenti regionali e amministratori di società controllate) in termini di curriculum vitae, redditi e patrimoni, dettaglio delle spese per l’attività politica e dei finanziamenti (inclusa la loro provenienza), un quadro aggiornato ogni quattro mesi degli interessi economici e delle situazioni di potenziale conflitto (d’interesse), sull’attività politica e su quella dei loro partiti di appartenenza. Questi sono i temi su cui vorrei che il Pd, il mio partito, aprisse un dibattito interno serio e costruttivo. Non fatto di slogan ma fatto di proposte, concrete e risolutive. Quello che abbiamo di fronte è un problema di trasparenza e il nostro compito è far emergere davanti ai cittadini possibili soluzioni” prosegue il candidato alla segreteria del Pd ligure.
“Al di là del piglio decisionista, del ‘Basta, perdite di tempo, dobbiamo intervenire subito’ e delle promesse di cambiamento, la mia speranza è quella di contribuire ad aprire un dialogo con tutti, all’interno del Pd, perché si discutano le proposte che ho elencato e – finalmente – si arrivi ad una sintesi. Ricordo, a chi oggi mi spiega i programmi dei prossimi anni, che gli impegni per non rimanere slogan da platea devono essere portati a termine. E se siamo ancora qui a discuterne adesso significa che qualcuno – negli anni precedenti – queste promesse non le ha mantenute. Forse perché il tema non era per lui così urgente. O forse solo perché non lo aveva neppure preso in considerazione” conclude Gaggero.
