Savona. “La firma meno controversa del mio duplice mandato”. Con queste parole il sindaco di Savona Federico Berruti ha introdotto, questa mattina, la firma dell’accordo tra Comune di Savona e Demanio per il trasferimento di proprietà di Palazzo Della Rovere dallo Stato al Comune.
Il recupero dello storico palazzo fa così un nuovo, importante passo in avanti. L’operazione che restituirà alla città uno dei suoi tesori più preziosi è seguita da vicino da Ips, l’agenzia di Sviluppo della Provincia di Savona, che ha ricevuto l’incarico dal Comune. Nei piani di Palazzo Sisto il futuro dell’edificio, chiuso dal 2000 (prima aveva ospitato tribunale e questura) sarà nuova sede della biblioteca e di alcuni corsi universitari.
La firma di oggi, che trasferisce di fatto la proprietà del palazzo dallo Stato al Comune, era un passaggio fondamentale per poter iniziare veramente il recupero. “Questo è stato possibile grazie a una legge che stabilisce come lo Stato possa cedere gratuitamente la proprietà di un bene se questo è oggetto di piano di valorizzazione da parte di un Comune”, ha spiegato il presidente di Ips, Carlo Ruggeri.
“Si è fatto un grande lavoro – ha proseguito Ruggeri – Ips ha avuto l’incarico di fare questo piano di valorizzazione, che comprende il trasferimento della Biblioteca e di una parte del polo universitario di Legino. Devo dire che sia il Demanio che la Sovrintendenza non solo hanno accolto questo programma ma l’hanno apprezzato. Da oggi, con questa firma, il Comune può attivare l’iniziativa per renderlo fruibile ai savonesi e non solo”.
“Si tratta del progetto più ambizioso degli ultimi anni per Savona – ha sottolineato il sindaco Berruti – Ho l’onore di avviarlo, non avrò il piacere di completarlo nel mio mandato ma sarà una gioia del prossimo sindaco. E’ un momento storico per la città, che si reimpossessa di uno dei palazzi storici più belli, più importanti e localizzato in uno dei punti più suggestivi della città”.
L’obiettivo ora è quello di realizzare un polo culturale: “Un polo rivolto prima di tutto ai savonesi, con una nuova, grande e bella biblioteca, e una sede per gli studenti di Scienze della Comunicazione. Ma sarà a disposizione anche di turisti e croceristi, che avranno lì un ‘occhio sul mondo’ dotato delle più moderne tecnologie. Un connubio tra restauro e valorizzazione del patrimonio antico, con uno sguardo al futuro”.
Costo dell’operazione, dice Berruti, stimato tra i 12 e i 14 milioni di euro. “Una cifra che ovviamente ad ora non abbiamo a disposizione, si va per passi. Adesso abbiamo investito il necessario per uno studio di fattibilità approfondito, dovremo poi investire quelle per la progettazione. Stiamo cercando di costruire un progetto finanziario per reperire le risorse dove è possibile farlo: fondi europei, fondi ministeriali, ma anche in città, ad esempio trovando un modo per lavorare insieme a Fondazione De Mari”.
Tra i relatori della mattinata anche la dottoressa Antonella Agnoli, una delle più grandi esperte internazionali di biblioteche. Non un caso, secondo Ruggeri: “Le biblioteche vengono chiamate ‘la piazza del sapere’: sono molto aperte, e molto disponibili ad accogliere non soltanto studenti e ricercatori ma tutti i cittadini, perchè lì possono trovare l’informazione sulla città, sugli eventi, e la possibilità di leggere dal giornale al testo più difficile da trovare. Saranno spazi gradevolissimi, a disposizione per tutte le attività della cultura e dell’informazione”.