Savona. Buone notizie per Idrabel, l’azienda savonese specializzata nelle bonifiche di impianti petroliferi acquisita nel 2010 da una multinazionale USA, la M-I Swaco, dopo l’incontro di questa mattina in Provincia alla presenza dell’assessore provinciale Giorgio Sambin, dell’assessore regionale Enrico Vesco e i rappresentanti dell’Unione Industriali. La multinazionale starebbe valutando sia il ricorso alla cassa integrazione straordinaria sia la possibilità di lasciare le tecnologie esclusive di Idrabel a Savona.
L’azienda, che occupa attualmente 15 dipendenti altamente specializzati, è stata chiusa a dicembre: il gruppo statunitense, non più interessato all’attività, ha deciso di dismetterla. Una decisione contro cui si oppongono sindacati e istituzioni locali, che ritengono Idrabel abbia grandi potenzialità di sviluppo grazie all’alto know-how e alle competenze specifiche nella progettazione di sistemi di bonifica e gestione di grandi serbatoi petroliferi.
“Il gruppo USA ha deciso per la cessazione, e ha proposto come unico strumento il licenziamento collettivo di tutti e 15 i dipendenti – spiega Andrea Pasa, Fiom Cgil – Abbiamo spiegato all’azienda che in Italia esistono anche strade, chiedendo di utilizzare la cassa integrazione straordinaria prima della messa in mobilità”.
La motivazione non è tanto quella di salvare semplicemente dei posti di lavoro, quanto salvaguardare il know-how dell’azienda, unico al mondo (i macchinari utilizzati per la bonifica dei serbatoi sono stati progettati e costruiti interamente dal team savonese). “Per sviluppare quella tecnologia e i due macchinari oggi esistenti era stato erogato anche un contributo pubblico, 220.000 euro da parte di Filse – racconta Pasa – M-I Swaco ha comprato la ditta nel 2010, chiesto soldi pubblici nel 2011, e nel 2013 licenzia tutti… pensiamo sia vitale fare almeno in modo che quello che è stato progettato e costruito dai lavoratori di Savona, anche con soldi della Regione, rimanga sul territorio, per cercare eventuali imprenditori interessati”.
Due le richieste quindi nell’incontro odierno: cassa integrazione di un anno e permanenza delle tecnologie su Savona. Sul primo punto il gruppo americano ha lasciato uno spiraglio, garantendo una risposta entro la fine della prossima settimana. Buone notizie anche sul fronte macchinari, che al momento si trovano uno a Ferrara e l’altro addirittura in Ciad: M-I Swaco si è impegnata a riportarli a Savona e a verificare col territorio l’esistenza di imprenditori locali interessati a rilevare attività e lavoratori.
“La vicenda si aggiunge al complesso quadro di crisi, nazionale e locale, che vessa la nostra economia e il tessuto aziendale savonese – ha detto l’assessore provinciale Giorgio Sambin – Sono fiducioso che la multinazionale M-I Swaco farà tutto il possibile per garantire la continuità dell’attività produttiva di Idrabel, anche a fronte delle valutazione di FILSE che, nel 2011, ha elargito un finanziamento di oltre 200 mila euro che mi piacerebbe fosse legato ad uno sviluppo progettuale sul nostro territorio”.