Politica

Caso Cabur, interrogazione di Torterolo in Regione

Cabur Altare

Altare. Si è parlato di nuovo di Cabur durante il consiglio regionale di oggi. L’azienda è finita nel mirino dopo l’annuncio a settembre di 33 esuberi, un numero che i sindacati hanno sempre chiesto di subordinare alla verifica di un nuovo piano industriale.

Il consigliere Maurizio Torterolo oggi ha interrogato la giunta regionale sull’argomento. “Su Cabur la ridda di voci è particolarmente altalenante. Da una parte nella giornata dell’11 settembre 2013 aveva inviato la lettera ufficiale di apertura della procedura di licenziamento a 33 lavoratori, che corrispondono ad un terzo della forza lavoro. Cabur considerava uno dei maggiori problemi da risolvere quello del costo del personale, ritenendo infatti di non avere certezze sugli investimenti e sulla continuità produttiva di Altare e quindi sul futuro, con il rischio del trasferimento della produzione all’estero ove i costi del lavoro e la tassazione è di gran lunga inferiore a quanto accade nei nostri territori”.

I lavoratori della Cabur reagirono mobilitandosi, con una giornata di sciopero davanti ai cancelli dell’azienda e con una protesta davanti alla Regione. L’azienda allora si impegnò a riproporre un piano aziendale più dettagliato: “Si era anche resa disponibile al ritiro dei licenziamenti, che avrebbero ridotto drasticamente la forza lavoro della Cabur, con la perdita del cinquanta per cento degli operai specializzati manifestando l’intenzione di voler puntare sulle produzioni Altaresi, avendo un piano teso al recupero di quote mercato che dovrebbero portare carichi di lavori gestibili nello stabilimento locale, creando la possibilità di possibili futuri investimenti”, ha ricordato Torterolo.

A metà di novembre poi e’ stato siglato l’accordo sindacale che prevede la cassa integrazione straordinaria, a rotazione, per 50 dipendenti e la mobilità solo su base volontaria. Dal 2 dicembre scatteranno gli ammortizzatori sociali e dopo la procedura di fuoriuscita ci sarà solo per coloro che abbiano maturato i requisiti pensionistici o su base volontaria, non forzosa.

“Di fatto la discussione è stata rimandata rispetto agli esuberi strutturali – ha sottolineato il consigliere – Per la precisione l’intesa prevede quindi il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per crisi per un periodo di 12 mesi (02 dicembre 2013 – 01 Dicembre 2014) per 50 dipendenti, un accordo di mobilità su base volontaria per lo stesso periodo e la definitiva individuazione al termine del periodo di Cigs dei lavoratori ancora in esubero”.

“Si tenga presente che la Cabur, in passato e per insediarsia ad Altare, ha usufruito di cospicui aiuti erogati da questo Ente, e che il confronto fra azienda e sindacati è convocato per il 30 settembre; in un territorio già ampiamente martoriato dal punto di vista della diminuzione occupazionale è indispensabile provvedere a concordare con l’azienda un piano di sviluppo industriale a lungo termine che superi le logiche legate agli ammortizzatori sociali e che punti sullo sviluppo di nuovi prodotti – ha concluso l’intervento Torterolo – Interrogo questa giunta e l’Assessore proprio per sapere dove sta la verità e se i rischi paventatisi siano davvero scongiurati”.

Per la giunta ha risposto l’assessore al lavoro Giovanni Vesco: “Siamo stati di fronte a una procedura molto drastica messa in atto dall’azienda che voleva ridurre l’occupazione senza neppure utilizzare gli ammortizzatori sociali. La Cabur è un’azienda molto importante nel suo settore, quello dei contatti elettrici e occupa 107 dipendenti. Tra l’altro il suo insediamento ad Altare è frutto di un piano di reindustrializzazione che le ha garantito contributi pubblici. A causa della crisi, il fatturato della Cabur si è ridotto pesantemente. La nostra pressione è stata volta al mantenimento degli accordi occupazionali, a scongiurare l’ipotesi di licenziare 33 lavoratori e a trasformare la procedura di mobilità in cassa integrazione straordinaria. La trattativa non è stata facile: l’azienda era molto rigida e considerava questi esuberi strutturali. Noi abbiamo sottolineato che una volta usciti dalla crisi avrebbero avuto la necessità di recuperare la produzione con persone già qualificate. Alla fine il 13 novembre si è arrivati a concordare 12 mesi di cassa integrazione straordinaria. La procedura di mobilità rimane in essere ma solo su base volontaria perché alcuni lavoratori possono raggiungere i requisiti necessari per la pensione in poco tempo. L’impegno mio e dell’assessorato è di un monitoraggio nei confronti dell’azienda”.

Torterolo, in Consiglio regionale, si è detto soddisfatto per l’impegno dell’assessore, meno soddisfatto per quello che sono le risultanze di questa vicenda. “Penso su questi temi non ci debba essere un discrimine fra destra e sinistra e ringrazio l’assessore per l’interessamento”.