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Treni, tagli dal Piemonte e monta la rabbia dei pendolari: “Ci rimettiamo sempre noi”

treni, pendolari

Savona. “E’ purtroppo nota a tutti la vicenda dei tagli al programma di esercizio che colpirebbero ulteriormente il già disastrato servizio ferroviario ligure, tagli motivati da parte dell’assessorato ai Trasporti con la necessità di reperire risorse per mettere in esercizio treni fra Savona e Ventimiglia precedentemente gestiti e finanziati dalla Regione Piemonte. Pendolari, consumatori ed ambientalisti non intendono dare l’avallo ad una politica che mette i cittadini gli uni contro gli altri, comitati di pendolari gli uni contro gli altri, e che decide con il bilancino dove tagliare ammazzando linee al posto di altre”. Così le associazioni dei pendolari liguri che ribadiscono che si è già di fronte ad un servizio ferroviario ridotto ai minimi termini, in cui dal 2010 ad oggi sono stati tagliati dall’Assessore Vesco 80 treni, a cui si aggiungerebbero gli ulteriori 10 previsti.

Pendolari, consumatori ed ambientalisti ritengono che in Liguria si debba smettere di tagliare, ma che anzi sia assolutamente necessario operare forti investimenti per avvicinare gli standard qualitativi e quantitativi liguri a quelli delle altre regioni del nord Italia.

“E’ inaccettabile che su un problema che era noto da mesi, quello della riorganizzazione del servizio ferroviario finanziato dal Piemonte, sia arrivata una convocazione dall’assessorato 2 giorni prima di decisioni che – lo sappiamo perfettamente – sono già state contrattate e scritte, e senza che ci sia stata come sarebbe giusto, una decisione del consiglio regionale riunito in una seduta monotematica sul tema” aggiungono.

“Ancora una volta l’assessorato si relaziona con i cittadini fruitori del servizio come sudditi cui benignamente si comunicano decisioni già prese o peggio li si costringe a decisioni sotto il ricatto di tempistiche la cui responsabilità non è dei cittadini, ma dell’assessorato. E’ un atteggiamento che pendolari, consumatori ed ambientalisti non intendono più accettare. Di certo noi non forniremo all’Assessore nessuna lista di treni da tagliare, perché dal 2010 da oggi l’unica cosa che è stata fatta dall’assessore è stata quella di decurtare il servizio e di aumentare le tariffe, senza peraltro fare alcunché per una minima riprogrammazione che attenuasse i disagi dei tagli”.

“E se gli assessori litigano o non si parlano, che ci sia confronto serio allora tra presidenti di Regione Piemonte e Regione Liguria per risolvere una querelle che ha come vittime esclusivamente i cittadini, pendolari e no. Ma sia chiaro, è la politica della Regione Liguria che deve cambiare: mentre continua la triste litania delle risorse che mancano o dei tagli che fa la cattiva regione vicina, niente vien fatto dalla Regione Liguria per fare pressione sul governo per maggiori risorse, niente per recuperare risorse aggiuntive, niente per ridurre gli sprechi a tutti i livelli, niente per ridefinire le priorità nei capitoli di spesa, niente per fare programmazione seria. Solo uno scenario di disfacimento progressivo, di cui pendolari, consumatori ed ambientalisti non intendono essere complici” concludono le associazioni.