Sassello. “Far quadrare il bilancio 2013, rispetto ai bilanci precedenti, non è stato facile”. Lo afferma Daniele Buschiazzo, sindaco di Sassello, dopo che il bilancio è stato approvato con cinque voti favorevoli e due astenuti.
“Nonostante i Comuni rappresentino solo il 7,6 per cento della spesa pubblica totale, essi subiscono sempre più il controllo dello Stato – spiega -. I Comuni rappresentano poi solo il 2,5% del debito totale del Paese e peraltro i Comuni possono indebitarsi solo per investimenti. Risulta incontestabile che le necessarie politiche nazionali di riduzione del debito dovrebbero essere concentrate anche sugli altri settori pubblici, a partire dallo Stato. E invece così non è. Anzi il facilitare gli investimenti dei Comuni, significherebbe anche far ripartire l’economia”.
“I Comuni – afferma Buschiazzo – hanno contribuito al risanamento della finanza pubblica negli anni tra il 2007 ed il 2014 per circa 16 miliardi, 8 miliardi e 700 milioni in termini di patto di stabilità e quasi 7 miliardi e mezzo di riduzione dei trasferimenti. Nonostante questo, i Comuni nel 2012 presentano un avanzo (differenza tra le entrate e le spese) pari a 1 miliardo e 667 milioni, corrispondente al 2,57 percento delle entrate”.
“Al contrario – prosegue – lo Stato registra un deficit di 52 miliardi, pari al 13,26% delle entrate.
Il prezzo del risanamento e’ stato pagato fino ad oggi dai Comuni che, non solo hanno subito tagli ai Trasferimenti, ma subiscono pesantemente la contrazione degli investimenti per più di 4 miliardi, pari a una riduzione del 28% nel periodo 2007/2012”.
“La spesa corrente dello Stato conosce un aumento dell’8%, mentre le entrate aumentano del 4,26% – sottolinea il primo cittadino di Sassello -; al contrario i Comuni riducono la spesa corrente del 2,5%, e vedono sostanzialmente invariate le entrate correnti. Tutto ciò perché le recenti scelte operate hanno portato a chiedere un contributo sempre maggiore ai cittadini anche attraverso l’Imu, che non è stato destinato ai Comuni ma al risanamento del bilancio statale. Quindi i cittadini hanno visto aumentare la pressione fiscale locale senza che ne abbiano beneficiato. È il capovolgimento del principio di autonomia e responsabilità su cui si fonda il patto elettorale tra sindaco e cittadini”.
“Questa premessa serve per capire il contesto assolutamente frustrante in cui abbiamo fatto il bilancio – dichiara Buschiazzo -. Il bilancio 2013, infatti, viene chiuso e pareggia (senza gli oneri di urbanizzazione) nonostante il contributo dello Stato, ovvero il fondo di solidarietà 2013, sia negativo prevedendo un rimborso da effettuarsi per la somma di euro 498.356. Quest’anno il Comune di Sassello contribuisce ai conti dello Stato per quasi 500 mila di euro”.
“Pertanto – rimarca -, quest’anno anziché avere come negli anni precedenti un aiuto in termini di contributi di parte corrente, il nostro ente ha dovuto prevedere non solo i contributi completamente azzerati, ma una spesa che grava sul Bilancio corrispondente a quanto da restituire. La restituzione si divide in euro 366.688 quale restituzione IMU ed euro 131.668 quale restituzione fondo sperimentale di riequilibrio”.
“Questa restituzione deriva dai conteggi effettuati dallo Stato in sede di definizione dei trasferimenti erariali spettanti ai vari Comuni d’Italia – dice Buschiazzo -, con le recenti indicazioni e modalità le quali tengono conto dei trasferimenti già ottenuti, di quelli liquidati e non spettanti, della Spending Review (art. 16 DL 95/2012) e di quanto incassato con l’Imu”.
“A peggiorare la situazione, c’è stato poi l’ingresso nel patto di stabilità. A causa dell’ultima finanziaria del governo Berlusconi nel 2010, anche i Comuni sopra i 1000 abitanti sono stati inseriti nel Patto di Stabilità, ovvero concorrono anche loro ad abbattere il debito pubblico – rammenta il sindaco -. Come si calcola il saldo obiettivo del patto di stabilità? Si fa la media della spesa corrente 2007/09, si applica il coefficiente del 13% ed ecco che per Sassello viene il suo obiettivo da raggiungere che è 325 mila euro”.
“Questa amministrazione – prosegue -, per ovviare alle problematiche che derivano dal raggiungimento dell’obiettivo 2013, soprattutto in termini di difficoltà nell’eseguire i pagamenti in conto capitale, ha richiesto ed ottenuto un’apertura su questo obiettivo alla Regione di 280.000 euro, che hanno pertanto fatto diminuire il risultato da raggiungere in questo anno. Questo significa, un obiettivo ridotto a 45 mila euro. Abbiamo quasi azzerato il nostro patto di stabilità e abbiamo ‘scongelato’ 280 mila euro investiti sul territorio”.
In sintesi, “Nonostante un quadro non roseo, viene da dire che il sistema degli enti locali regge ancora per quanto siamo riusciti a portare a compimento in questi sei mesi. Il sistema degli enti locali regge anche per i servizi. Anche per il 2014, tra la sperimentazione per l’armonizzazione dei bilanci e la verticalizzazione del patto di stabilità dovremmo salvaguardare il nostro ente dal blocco degli investimenti” conclude il sindaco.