Savona. Nuova udienza nel processo a carico di Emanuele Scicolone, 50enne savonese, a giudizio per la violenta lite familiare avvenuta lo scorso 13 aprile in via Gioberti, a Savona, quando l’imputato era finito agli arresti per lesioni e porto abusivo d’arma dopo lo scontro con l’ex “genero”, G.D., 35 anni, a sua volta finito all’ospedale dopo essere stato colpito con una mazza da baseball.
Questa mattina sono stati ascoltati due testimoni della difesa, la figlia del 50enne e la madre della ragazza, chiamate a deporre in aula in quanto presenti al momento dei fatti. Il processo è stato rinviato al prossimo 17 marzo 2014, quando prenderà inizio la fase dibattimentale. Emanuele Scicolone è difeso dall’avvocato Carlo Manti.
La violenta discussione tra i due era avvenuta in via Gioberti, sotto l’appartamento dove la figlia dell’uomo e G.D. vivevano prima di lasciarsi, una casa di proprietà della ragazza che, di fatto, sarebbe però stata occupata dall’ex che avrebbe anche cambiato la serratura.
Vista l’impossibilità di entrare nell’alloggio la giovane, incinta, aveva chiesto al trentacinquenne di poter entrare per recuperare alcuni effetti personali, tra cui la documentazione medica relativa alla gravidanza. La donna era accompagnata dal padre e dalla compagna di lui.
La persona aggredita aveva riferito in aula che il giorno prima del fatto aveva scambiato messaggi con la ex per decidere di vedersi e per chiarire alcune cose. Aveva affermato che lei e famiglia sapevano che avrebbe lasciato l’appartamento a breve e che, alla fine, è stato vittima di un vero e proprio agguato.
Una versione parzialmente diversa quella riferita dalla donna, che pur riconoscendo l’aggressione ha riferito sulle pesanti motivazioni e contesto che avrebbero generato il fatto. La figlia, invece, coinvolta in altri procedimenti in itinere (a seguito di altre querele presentate per la furibonda lite), si è avvalsa della facoltà di non rispondere.