Albenga. “Ci pensi, poi ti dici ‘ma che importa tu hai la coscienza a posto, non hai fatto nulla!’. La tristezza ti prende quando pensi che ciò di cui ti accusano non esiste”. Sono le prime righe dello sfogo comparso sul profilo Facebook del sindaco di Albenga Rosy Guarnieri dopo la condanna in primo grado in tribunale a Savona per un presunto abuso edilizio.
Il sindaco si lascia andare ad un’analisi molto intima della vicenda: “Guardando le pareti, non perfettamente dritte della tua cucina, perché questo era il perimetro, pensi che la casa in cui dimori ha più di 50 anni, che stai facendo grossi sacrifici economici per pagare il mutuo per l’acquisto e la ristrutturazione. Solo perché i tuoi avversari politici per impedirti la candidatura, dopo accese riunioni nella sede di via Roma (alcuni non condividevano la cattiveria), hanno mandato tante volte i vigili e i tecnici del territorio, fino a quando a suon di misure, hanno rilevato che per aderire alla pendenza stradale, ed evitare che l’acqua nel caso di pioggia entri nei locali del piano terra, è stato fatto un gradino più alto di circa 20 centimetri che ha alzato l’altezza dell’intero edificio”.
Entrando poi nel merito della contestazione della Procura il primo cittadino precisa: “Badate bene: l’altezza massima prevista in quella zona è comunque superiore a quella realizzata. Ecco la difformità contestata! Peraltro l’alloggio di cui posseggo la nuda proprietà è situato al secondo piano fuori terra, non direttamente interessato dalla lieve difformità. Ristrutturazione con parziale demolizione avvenuta a seguito di permesso a costruire regolarmente rilasciato per il cui atto il tecnico esaminatore è stato assolto e la difformità sanata perché assentibile dalle norme di PRG”.
“Il colmo – spiega il sindaco – è che il dipendente comunale che ha rilasciato il permesso è stato assolto giustamente perché il permesso era legittimo e conforme alla normativa regionale mentre chi ha realizzato l’opera conformente al progetto (gradino a parte) viene condannato. Stessa sorte che tocca anche a me (nuda proprietà), mio marito e le mie figlie, che hanno comprato dopo che il permesso è stato concesso e i lavori iniziati. Di fatto si potrebbe tradurre così: se uno acquista un alloggio su progetto e non post permesso di abitabilità e il costruttore costruisce in difformità al progetto, lo stesso verrebbe coinvolto nel procedimento penale e nella condanna anche se in posizione differente! Io credo nella giustizia divina”
“Allora ti chiedi: perché tutto ciò? E ti rispondi guardando attorno a te: è toccato a me perché i miei avversari che non sanno fare politica vera per la gente e con la gente speravano di farti fuori usando questo stratagemma!” attacca Guarnieri che conclude: “Quando la politica non ha nulla di buono da offrire, diventa cattiva politica! Non accetterò mai lezioni moralistiche da questi personaggi!”.