Savona. 11 anni di reclusione e 3.000 euro di multa. E’ la richiesta dell’accusa nei confronti di Pietro Noci, il 56enne milanese a giudizio per cinque rapine messe a segno in provincia di Savona: il 26 agosto 2008 alla Carige di Varazze, il 24 novembre 2008 alla Carisa di Spotorno, il 15 dicembre 2008 ancora alla Carige di Varazze, il 16 febbraio 2009 alla Carige di Villanova d´Albenga e il 10 aprile 2009 nella filiale della Carige di piazza Leon Pancaldo a Savona.
Questa mattina in Tribunale a Savona, davanti al giudice Laura De Dominicis, nuova udienza nel procedimento penale a carico del rapinatore, difeso dall’avvocato Eugenio Losco, con lo stesso imputato in aula ha cercato di difendersi dal quadro accusatorio a suo carico, in particolare facendo riferimento ad alcune discrepanze nei riscontri sui tabulati telefonici.
Requisitoria da parte del pm titolare dell’indagine Ubaldo Pelosi, con la richiesta di condanna ad un 11 anni di carcere per Noci, già condannato con sentenza passa in giudicato per altre rapine messe a segno in Liguria e nel Nord Italia. L’accusa ha ricostruito passo dopo passo tutti gli elementi probatori a carico dell’imputato, oggetti, intercettazioni telefoniche e ambientali, ammissioni in sede istruttoria, testimonianze degli investigatori nella fase processuale, oltre a riscontri investigativi sul particolare travestimento dell’uomo, che assaliva le banche travestito, con parrucca e occhiali e molto fondotinta.
Il pm ha inoltre ribattuto alla difesa in merito al mancato riconoscimento da parte di due testimoni dei tatuaggi al braccio dell’imputato, che invece potevano essere stati coperti dall’abito folkloristico usato dall’uomo ma anche dal pesante trucco usato sul corpo e non solo sul viso.
Conclusa con l’udienza di questa mattina la fase dibattimentale il processo è stato rinviato al prossimo 5 dicembre quando è attesa la sentenza da parte del Collegio dei Giudici. Parte civile nel procedimento penale Giuseppe Formica, dirigente sovrintendente della banca Carige, difeso dall’avvocato Paolo Sommella.
L’inchiesta che aveva portato all’arresto di Noci era stata denominata “Transformer” vista l’abitudine del bandito di travestirsi da donna per assaltare gli istituti di credito. Sono stati proprio alcuni degli occhiali, tutti dal design piuttosto particolare, utilizzati dal rapinatore ed altri accessori a far collegare il nome di Noci a numerose rapine: i carabinieri infatti a bordo di alcune auto utilizzate dall’imputato (una Mitsubishi, una Fiat Panda e una Volkswagen), ma anche da chi ha assaltato le banche hanno ritrovato proprio gli oggetti usati per i travestimenti. In una delle vetture, ritrovata nel milanese, era stato trovato anche un blocchetto di assegni sottratto durante una rapina ad una filiale Carige dell’imperiese. Ad incastrarlo ci sarebbe poi anche il suo DNA ritrovato su due bottigliette d’acqua e su un cappellino trovati sempre su una delle auto rubate e poi ritrovate dai militari.
Inoltre a casa di Noci era stata ritrovata anche la scatola di un paio di scarpe “American Eagle”, trovate come altro materiale su una delle auto, la cui impronta era stata lasciata sia all’interno di una banca (sopra il bancone) che sull’auto usata dal rapinatore.
Il rapinatore di solito colpiva nelle banche più vicine alle uscite dell’autostrada e quasi sempre agiva travestito o da donna o in altri modi (una volta si era vestito da operaio dell’Anas). A tradire il Noci era stato il Telepass di un’auto rubata dal quale i carabinieri erano riusciti a individuare la zona dove abitava, oltre ad un telefonino ritrovato sulla vettura intestato a moglie e figlia.
Il nome di Noci era finito anche alla ribalta delle cronache quando era rimasto ferito assieme ad un agente della polizia penitenziaria dopo aver tentato di evadere durante un trasferimento dal carcere di Marassi al Tribunale di Massa Carrara, dove doveva presenziare ad una udienza. L´episodio era successo in un´area di servizio sulla A12. Il detenuto aveva tentato la fuga durante le operazioni di rifornimento di carburante del mezzo della Polizia Penitenziaria nella stazione posta dell´aria di servizio dell´autostrada A12 di Sestri Levante, in direzione Genova.